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Pd, Giacomo Termine: «Al lavoro per riprenderci la Maremma»

Il segretario provinciale a mente fredda dopo il voto: «Abbiamo perso, ma dobbiamo ripartire da progetti locali. Senza processi ai dirigenti»
Giacomo Termine, segretario del Pd maremmano
Giacomo Termine, segretario del Pd maremmano

GROSSETO. Messo in ginocchio dai risultati delle ultime elezioni, il Pd grossetano è pronto a rialzarsi ed a rilanciare. L’intenzione, lo dice con chiarezza il segretario provinciale Giacomo Termine, è costruire progetti locali in grado di  avere un rapporto molto aperto al territorio e alla comunità costruendo delle relazioni più aperte soprattutto laddove in questi anni il Pd non è stato premiato dal consenso dei cittadini.

Progetti, in sostanza, in grado di “riconquistare” la Maremma un pezzo alla volta. Magari coinvolgendo le realtà civiche.

Nel mirino, pare evidente, ci sono una serie di elezioni amministrative nei Comuni che culmineranno, nel 2026, con la battaglia per Grosseto del dopo Vivarelli Colonna. Peraltro lo stesso anno si voterà anche ad Orbetello.

Quindi un lavoro di ripartenza sul territorio che vada oltre ai processi ai dirigenti.

Per chiarezza, ecco il quadro delle prossime elezioni amministrative in Maremma.

2023

  • Castell’Azzara (commissariato)
  • Gavorrano
  • Magliano in Toscana (commissariato)
  • Monte Argentario
  • Semproniano 

2024

  • Arcidosso
  • Castel del Piano
  • Cinigiano
  • Civitella Paganico
  • Follonica
  • Isola del Giglio
  • Massa Marittima
  • Monterotondo
  • Montieri
  • Roccastrada
  • Santa Fiora
  • Scarlino
  • Seggiano
  • Sorano

2026

  • Capalbio
  • Castiglione della Pescaia
  • Grosseto
  • Orbetello
  • Roccalbegna
  • Scansano

2027

  • Campagnatico
  • Manciano
  • Pitigliano

Termine: «Ripartire da progetti locali per lo sviluppo della Maremma»

Segretario, per il Pd le elezioni sono state un bagno di sangue.

«Le elezioni hanno determinato una sconfitta netta per il Pd, sicuramente peggiore di quella del 2018 visto che abbiamo perso quasi un milione di voti. Andando a dare una attenta lettura dei voti dei cittadini però possiamo vedere come la Lega e Forza Italia abbiano avuto un crollo clamoroso di consensi, ben peggiore di quello nostro. La Meloni peraltro ha avuto il vantaggio di essere stata la sola a fare opposizione al governo e quindi catalizzare il malcontento nel paese».

Quindi il Pd ha retto?

«No, non ho detto questo. Minimizzare la sconfitta rientra in una logica malsana di auto conservazione. Con il congresso nazionale e regionale il Pd dovrà rinnovarsi ed avere una indennità chiara, leggo che tutti lo stanno dicendo. Senza questo passaggio fondamentale, per di più in questo assetto proporzionale, il Pd rischia di sfarinarsi con la presenza dei 5 stelle e di Italia Viva. Il Pd deve essere riconosciuto per la visione che ha ed i progetti che mette in campo, non in relazione alle alleanze che potrebbero essere fatte nel prossimo futuro».

Il Pd grossetano con il congresso si prepara ad una resa dei conti?

«Assolutamente no! Anche in direzione provinciale è emersa una linea molto chiara: bisogna parlare delle politiche di sviluppo locale e di come costruire il radicamento territoriale del partito nelle aree ad oggi scoperte. Non siamo interessati a contese o atti ostili ai segretari, sarebbe inopportuno sempre ma figuriamoci adesso che si sta aprendo la fase congressuale. Il nostro obiettivo primario è quello di creare progetti locali che possano vincere le elezioni dando una programmazione di sviluppo alla Maremma».

«Il governo regionale sta risolvendo tante problematiche della periferia Toscana, basti pensare come il presidente Giani sia riuscito a risolvere il problema della chiusura della medicina all’ospedale di Pitigliano. Noi però avvertiamo l’esigenza di una pianificazione per la periferia rurale della nostra regione, in questo contesto vogliamo essere protagonisti nella fase congressuale regionale ed anche nazionale».

La priorità è il rinnovo delle amministrazioni locali del 2023?

«La priorità sono le elezioni amministrative 2023, 2024, 2025 e 2026. L’obiettivo finale da porci è Grosseto 2026, passaggio essenziale per tornare ad essere guida per questo territorio. A distanza di 6 anni di guida centro destra siamo passati dalle inaugurazioni dei ripristini a freddo delle buche sulla strada alle storie instagram delle crociere del Vivarelli Colonna. Noi vediamo altro per la città e per questa provincia. Denunciare che ci sono problemi è un esercizio semplice, il tema è la programmazione che si vuole mettere in campo. il centro destra ha dimostrato di non averla, noi invece la stiamo costruendo senza disperdere quanto di buono fatto in questi anni».

Quindi reputa che possiate uscire dalla crisi di consensi che ha il centro sinistra in Maremma?

«Su un piano locale tutto diventa relativo. Oggi assistiamo ad un’arrembante discesa di Fratelli d’Italia, ma nel 2019 avevamo visto quella di Salvini e nello stesso giorno vennero riconfermati tutti i sindaci di centro sinistra. Stiamo costruendo un progetto, ci vuole tempo. Nel 2019 quando sono diventato segretario a parte alcuni sindaci c’era solo Marras con il ruolo di capo gruppo in regione. Senza classe dirigente strutturata è più difficile costruire un’alternativa alla destra. Oggi oltre ai sindaci abbiamo un assessore regionale, un consigliere regionale, abbiamo mantenuto un parlamentare del territorio, il presidente della Provincia di Grosseto e stanno nascendo anche nuovi circoli in comuni dove non eravamo presenti. Ci vuole tempo per il raccolto, ed io credo che stiamo seminando bene».

Però avete perso tutti i Comuni delle ultime tornate.

«Questa frase guardando i dati oggettivi è fuorviante. Abbiamo confermato i Comuni dove governavamo (pochi) ma non siamo riusciti a vincere dove attualmente governa il centro destra. Vincere contro i sindaci attualmente in carica è molto difficile, ancora di più considerando il clima favorevole del centro destra. Il rimpianto più grande è stato il Comune di Orbetello, avremmo potuto vincere. Dopo mesi di lavoro avevamo una coalizione larghissima che aveva abbracciato gran parte del mondo moderato orbetellano».

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