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Parità di genere, 10.000 studenti in campo

Il progetto “Artemisia” della Provincia è stato rifinanziato dalla Regione con 443mila euro: si parte già dalla scuola materna per promuovere la parità di genere
I presenti alla conferenza stampa della presentazione di "Artemisia"
La presentazione di “Artemisia” in Provincia: al centro l’assessora regionale Nardini e il presidente Limatola

GROSSETO. La Provincia di Grosseto lo scorso 16 dicembre ha dato il via ad “Artemisia“, un progetto che mira a dare agli studenti gli strumenti per comprendere la violenza di genere e ad insegnare loro che non esiste un ruolo predefinito dal genere, che sia maschile o femminile.

Il progetto comprende alcuni laboratori di gioco per la scuola dell’infanzia sui ruoli di genere, l’utilizzo delle arti visive per riflettere sull’immagine della donna nell’arte e nella comunicazione, altri per la prevenzione del “revenge porn”, alcuni incontri sulla grammatica al femminile e l’uso delle espressioni d’odio, fino a laboratori sulla storia dell’emancipazione della donna nella società, nel lavoro, nei diritti, nella politica e nelle istituzioni.

«“Artemisia” è importante per la capillarità con cui riesce a raggiungere circa 10 mila giovani coinvolti nelle diverse fasce di età – dice il presidente della Provincia Francesco Limatola – Ed è la prima volta che entreremo con i laboratori anche nelle scuole dell’infanzia lavorando con le bambine e i bambini dai 3 ai 6 anni di età. Ringrazio la Regione toscana per l’attenzione riservata ad un tema così importante».

La regione contribuisce con 443mila euro

Grazie alla partecipazione al bando regionale lanciato nella scorsa primavera, la Provincia di Grosseto ha ottenuto un contributo di circa 443mila euro. “Artemisia” proseguirà nei prossimi 3 anni con un calendario di appuntamenti rivolto alle scuole di tutti i 28 Comuni del territorio provinciale, coinvolgendo le quattro conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione.

I percorsi sono differenziati per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. I laboratori sono progettati e realizzati con il fondamentale intervento di diverse associazioni del territorio: Olympia De Gouges; Anima Scenica Teatro; Mandalavita aps; Kansassìti aps; Raccontincontri; Isgrec e la partecipazione della consigliera di parità provinciale.

«Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 era un impegno che ci eravamo presi in questa legislatura, perché crediamo fermamente che combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere sia un dovere delle istituzioni  dice l’assessora alle pari opportunità della Regione Alessandra Nardini – Il fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le forme in cui essa si manifesta, deve essere combattuto».

La chiave è la sensibilizzazione

Un fenomeno, quello della violenza di genere, che deve essere contrastato attraverso la sensibilizzazione. «Vogliamo andare al cuore del problema e insegnare ai ragazzi come rimuovere i pregiudizi e destrutturare stereotipi e ruoli di genere – dice Nardini – Dobbiamo, dunque, cambiare la cultura del nostro Paese, della nostra società. E oggi è importante più che mai che anche gli uomini si uniscano a noi, proprio come ha fatto Francesco Limatola».

«Dobbiamo partire dalle istituzioni per risolvere questo problema per dare il buon esempio – conclude – E anche nel grossetano qualcuno delle istituzioni ha commesso qualche scivolone parlando di questi temi».

Anche Limatola è d’accordo con l’assessora della Regione. «Laboratori e attività punteranno a diffondere la cultura della parità di genere a partire dalla più tenera età – dice il presidente della Provincia – cercando di fornire alle classi strumenti di educazione ai sentimenti, comunicazione, apprendimento della fiducia e rispetto di sé e degli altri e di superamento di conflitti. Un percorso sul quale la Provincia di Grosseto si sta impegnando da tempo con grande energia e attenzione, anche attraverso progetti precedentemente realizzati contro la violenza e gli stereotipi di genere».

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