In arrivo regole più leggere, ma il Covid non ha fermato la sua corsa | MaremmaOggi Skip to content

In arrivo regole più leggere, ma il Covid non ha fermato la sua corsa

Per Cesira Nencioni, direttrice Malattie infettive del Misericordia, e Giorgio Briganti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl sudest, è presto per togliere le mascherine al chiuso
Giorgio Briganti e Cesira Nencioni
Giorgio Briganti e Cesira Nencioni

GROSSETO. È iniziato il conto alla rovescia per l’addio al green pass e (forse) anche alle mascherine al chiuso, per le quali l’obbligo potrebbe essere sostituito da una “raccomandazione”. Il 1° maggio parte il secondo step del decreto decreto legge 70/2022,  che dall’entrata in vigore il 1° aprile, sta accompagnando gli italiani fuori dall’emergenza e – si spera – dalla pandemia.

Tuttavia i segnali che arrivano dall’andamento dei contagi non sono così confortanti, la Toscana è nella morsa della variante Omicron 2 (il 95% dei nuovi casi), la curva non si decide a scendere e per gli esperti il Covid è ancora “troppo stabile.

In Maremma, dall’inizio di marzo, il tasso di positività non scende sotto il 17%, tranne un unico giorno in cui si è fermato al 16%. Complice il meteo di questo periodo e indubbiamente anche l’allentamento dell’attenzione alle regole anticontagio.

«Di Covid si parla molto meno – dice Giorgio Briganti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl sudest – il clima intorno alla pandemia è cambiato e anche i comportamenti, ma i numeri raccontano una situazione ben diversa. Bisogna continuare a parlarne, affinché non si pensi che il pericolo sia passato e si possa abbassare il livello di attenzione».

Briganti: «Il Covid circola, vietato abbassare la guardia»

«In provincia di Grosseto, il numero dei positivi nelle ultime due settimane è oscillato dai 370 ai 381 contagi – riprende Briganti – salendo e scendendo anche di molto in base al numero dei tamponi, fisiologicamente più bassi nel fine settimana, ad esempio. Quello che, invece, davvero mi preoccupa è che la curva dei contagi non diminuisce e il tasso di positività addirittura sale.

Questo è dovuto alla elevata contagiosità di Omicron 2, all’indubbio calo dell’attenzione e al fatto che la riposta anticorpale di chi ha avuto la terza dose mesi fa non è più così forte». 

Si torna dunque sul tema dei vaccini, che sebbene meno efficaci contro il contagio, proteggono dalle complicanze dell’infezione e dal ricovero, derubricando il Covid a “fastidiosa influenza”.

In troppi si sono fermati a 2 dosi di vaccino

«Nelle tre province dall’Asl, su 693.000 persone che hanno fatto due dosi – aggiunge Briganti – solo in 512.000 hanno fatto anche la terza. Inoltre, in Maremma, si sono vaccinati meno over12: il 78% contro l’81.87% di tutta l’Azienda. Peraltro questa è una fascia di età in cui il virus circola di più».

«Purtroppo anche questo influisce sull’andamento epidemiologico e le nuove regole in arrivo sono dettate da scelte non solo di salute, ma economiche e sociali del tutto comprensibili. La fase più pericolosa è stata superata, ma il Covid non ha interrotto la sua corsa. La mia preoccupazione guarda a quello che succederà dopo l’estate».

Sulla stessa linea di Briganti anche Cesira Nencioni, direttrice delle malattie infettive dell’ospedale di Grosseto, che vede con grandissimo timore l’eventualità che cada l’obbligo delle mascherine al chiuso.

Nencioni: «Troppo presto togliere le mascherine al chiuso»

«La situazione ospedaliera è sotto controllo. Oggi, (21 aprile) ci sono 12 ricoverati nell’area Covid e 9 pazienti Covid per caso, in carico ad altre specialistiche come la chirurgia, la neurologia, la cardiologia. 5 sono a Orbetello. Numeri che non hanno niente a che vedere con quelli dei mesi scorsi», spiega Nencioni.

«I nostri pazienti sono tutti molto anziani, molto debilitati per altre patologie, in alcuni casi non vaccinati. Il virus, dunque, è diverso da quello che abbiamo combattuto nella prima, nella seconda e nella terza ondata. Ora colpisce in prevalenza persone fragilissime in cui l’infezione si somma a una situazione già grave in partenza. Certo è che circola ancora molto, a prescindere dalla sua aggressività. 

Omicron 2 è estremamente contagioso e l’unico scudo, oltre al vaccino che protegge dalle forme più gravi di infezione, restano i comportamenti responsabili. Non posso immaginare cosa possa succedere togliendo l’obbligo della mascherina al chiuso, si rischia una nuova impennata di contagi con tutto quello che comporta, in una situazione di grande stress anche per il personale sanitario.  

Purtroppo questo virus è subdolo e, come ho avuto modo di dire in altre occasioni, ci ha già sorpreso diverse volte, con varianti sempre più contagiose. Certamente, con l’arrivo della bella stagione, i contagi scenderanno, ma ma non è escluso che in autunno ci si trovi di fronte a una nuova ondata».

 

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