Palloncini bianchi in cielo per l'addio a Leo | MaremmaOggi Skip to content

Palloncini bianchi in cielo per l’addio a Leo

In centinaia alla chiesa del Cottolengo per salutare il 14enne rimasto ucciso nel terribile incidente al Madonnino

GROSSETO. I rintocchi della campana suonano le 15. Sono tre note subito inghiottite dal vento, tre parole che svaniscono tra i pini mentre la pioggia di aghi cade in disordine e senza meta.

Dall’alto dei 12 gradini del tempio si osserva il piazzale assolato e deserto, vuoto come i pensieri, che si rifiutano di emergere. All’interno la chiesa è disabitata, sul pavimento ci sono chiazze gialle disegnate dal sole, dietro l’altare le vetrate multicolori spargono arcobaleni sulle pareti. C’è silenzio tra le panche, c’è silenzio nel sagrato, c’è silenzio interiore. Assoluto e denso. Sembra catrame.

Il sorriso sulla foto e il ricordo nel cuore di chi ti ama

Arrivano mazzi di fiori bianchi, rossi, margherite e girasoli, rose. Su un tavolo si trova la tua foto, hai gli occhiali neri, la maglietta nera. Sorridi. Davanti ti fa compagnia una rosa bianca. Come la tua anima, la tua età. Portano palloncini argento a forma di cuore. Quindi la cascata di altri palloncini, leggeri e bianchi, legati insieme a grappoli e svolazzati al vento. Sono tanti, ma tanti, li portano i tuoi amici. Sorridi di più.

Intanto il piazzale si è riempito, ovattato come la marea, rimbombante del tuo nome, Leo, bagnato dalle lacrime, oppresso dalla disperazione, che cerca risposte sapendo che non esistono. Tu sorridi sempre nella foto avvolta dai petali, ammirata dai palloncini. Quel sorriso, Leo, proietta quello che hai sparso nei pochi anni della tua vita. In quel solco hai posato i tuoi organi, Leo, con slancio, fratellanza e umanità. Hai donato te stesso in nome della vita che ti ha abbandonato. Hai fregato la morte, Leo, con una finta da calciatore, l’hai messa in fuorigioco, hai segnato un grandissimo gol. La morte ha abbassato la testa, si è arresa.

Questo hai fatto Leo, con i tuoi orsetti come scudieri a tenerti compagnia, la maglia della tua squadra con la quale correrai in nuovi prati, con quel sorriso aperto e sincero con il quale aprirai altre strade, altri orizzonti. Tutti i tuoi compagni di scuola si sono abbracciati quando sei arrivato vestito di bianco, in molti hanno iniziato a piangere, a singhiozzare. Hai salito i gradini, sei entrato in chiesa.

Nel frattempo una nuvola di motorini ha raggiunto il punto dell’incidente dove i tuoi coetanei ti hanno salutato col rombo dei motori. Tu sorridi. Sempre.

All’uscita i mille palloncini bianchi erano la tua scia verso l’eternità, lentamente sono scomparsi. Guardando meglio, Leo, il tuo sorriso non si è cancellato.

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