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Obbligo vaccinale per uscire dalla pandemia

Per il sindaco di Follonica è questa la strada. Lo dicono i numeri: la percentuale di ricoveri sul numero dei positivi è scesa in un anno dall’11 a 2 per cento
Giorgio Briganti, Andrea Benini, Cesira Nencioni
Da sinistra, Giorgio Briganti, Andrea Benini, Cesira Nencioni

FOLLONICA. «Se vogliamo uscire dalla pandemia e riprendere una vita normale, bisogna imporre l’obbligo vaccinale».

Non ha dubbi il sindaco di Follonica, Andrea Benini, che lancia un appello anche agli altri primi cittadini, affinché si impegnino su questo fronte. «È giusto affermare la propria libertà  ma non si può prescindere da quella degli altri. Questo è il momento di andare oltre le enunciazioni e passare ai fatti».

La sua dunque non è una provocazione, ma una richiesta, lanciata oggi pomeriggio, 29 dicembre, durante la conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione su Follonica, ma anche occasione per affrontare la questione a livello provinciale. Con lui, infatti, la direttrice delle malattie infettive di Grosseto, Cesira Nencioni, e il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Sudest, Giorgio Briganti.

E i dati che sono stati illustrati dimostrano chiaramente che il vaccino è stato il momento di svolta e sarà l’unica strada per «ridurre il Covid al rango di influenza stagionale», ha aggiunto Benini

Stesso numero di ricoveri, oltre il quadruplo di positivi

Il 29 dicembre 2020, nell’area Covid del Misericordia (malattie infettive e terapia intensiva) c’erano 39 ricoverati. Lo stesso numero di oggi, ma con 343 positivi sul territorio, contro i 1.448 di oggi. «Questo vuol dire solo una cosa – spiega Cesira Nencioni – che il vaccino funziona e tiene a bada l’insorgenza della malattia vera e propria. La stragrande maggioranza dei positivi, infatti, sono asintomatici o paucisintomatici».

La maggiore diffusione dipende senza dubbio dalla presenza della variante Omicron, che alcuni giorni fa era già al 30 per cento, molto più contagiosa, fino a 30 volte di più, con un’incubazione più breve a manifestazioni cliniche meno gravi rispetto alla Delta, ma non c’è alcun dubbio, per i medici, che il vaccino stia facendo la differenza.

«Dei 39 ricoverati di oggi – aggiunge Nencioni – 18 sono vaccinati, 9 di loro hanno fatto l’ultima dose oltre 6 mei fa, 9 soffrono di altre gravi patologie. 21, invece, non sono vaccinati e 6 di loro sono in terapia intensiva, dove al momento i ricoveri totali sono 8. L’età media dei non vaccinati e intorno ai 60 anni, mentre si alza nei vaccinati. Quindi, di fronte alla notevole diffusività del virus, è del tutto evidente che immunizzarsi è la strada maestra per mettere fine alla pandemia».

In Maremma percentuale di vaccinati più bassa

«L’anno scorso venivamo da un periodo di lockdown che aveva ridotto a zero le attività sociali – riprende Giorgio  Briganti – mentre oggi, i numeri enormi sono dovuti a una vita pressoché normale che facciamo da oltre sei mesi, anche grazie ai vaccini. La maggior parte della popolazione si è immunizzata, anche se in provincia di Grosseto abbiamo una percentuale più bassa, l’84-85 per cento, rispetto all’88-89 di Siena e Arezzo. La fascia di età in cui ci sono meno vaccinati è tra 35 e 45 anni.

Una riprova che il vaccino funziona, l’abbiamo avuta l’estate scorsa, quando la variante Delta ha fatto la sua comparsa nelle Rsa. Le ospedalizzazioni sono state pochissime, rispetto a quando gli anziani non erano vaccinati. E oggi sono loro i più protetti, mentre la maggior parte dei postivi si concentra nella fascia 20-29, ragazzi asintomatici o paucisintomatici, che hanno una vita sociale  più intensa».

Follonica il comune con il più alto tasso di incidenza

«In queste settimane abbiamo assistito a un aumento molto rilevante di contagi, tanto da essere il primo comune in provincia di Grosseto, per tasso di incidenza: 151 nuovi positivi ogni 100mila abitanti.

In totale abbiamo 211 positivi e 246 persone in quarantena, ma solo 4 follonichesi sono ricoverati e nessuno di loro è in terapia intensiva», spiega Benini.

«Quindi c’è una minore gravità dell’impatto del virus su contagiati perché la vaccinazione sta dando i propri frutti. Non vedo altra strada, dunque. Certamente stiamo adottando le misure previste dal Decreto Festività, invitiamo tutti alla massima prudenza, abbiamo annullato i programmi di Natale e Capodanno, ma queste limitazioni senza la vaccini non bastano», conclude Benini.

 

 

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