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Nonna Nella e la nascita del bagno Medusa

La famiglia Magrini gestisce lo stabilimento balneare di Castiglione della Pescaia dal 1966: ora è uno dei più frequentati della costa
Massimiliano Magrini con mamma Franca e zia Mara

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Nel 1966, le concessioni demaniali venivano riservate alle famiglie meno abbienti. Castiglione della Pescaia non faceva differenza: il turismo, così come lo viviamo oggi, non si era ancora affacciato sul litorale e il paese viveva di pesca

Il bagno Medusa oggi

È in quegli anni che Nella annusò l’aria e spinse il figlio Alberto e sua moglie Franca a fare una scommessa: prendere in gestione un pezzetto di arenile per mettere gli ombrelloni. È nato così il Bagno Medusa, lo stabilimento balneare della famiglia Magrini che si trova in via del Giglio, al di qua del ponte Giorgini.

Un’intuizione diventata vincente

Nella era una contadina, figlia di contadini. Lavorava nei campi tutto il giorno. «Partiva alle 5 del mattino per andare a lavorare – racconta il nipote, Massimiliano Magrini – e quando staccava, mio nonno la mandava a comprargli le sigarette. Per aiutare a mantenere la famiglia, dopo il lavoro nei campi andava a servizio a casa del fattore. Il bagno Medusa, in un certo senso, è nato proprio tra le mura della casa dove nonna faceva le pulizie». 

Nella non aveva studiato, ma era una donna vispa e di un’intelligenza sopraffina. «Se non le sai – diceva sempre ai suoi figli – ascolta quelli che le sanno». È stata questa la filosofia di vita che ha sempre applicato. Quando andava a servizio, ascoltava i racconti del fattore, che andava in vacanza al Forte dei Marmi, dove c’erano già i primi stabilimenti». Ascoltava Nella, come consigliava di fare a tutti. «Mio padre e i suoi fratelli avevano una piccola impresa edile – ricorda – Se le cose fossero andate male, mio padre avrebbe comunque avuto la possibilità di tornare a lavorare». 

Nonna Nella era una donna pragmatica. «Da mangiare ve lo pago io»,  diceva ad Alberto e Franca, spingendoli a intraprendere quella strada. Una strada che la coppia ha percorso insieme a Enrico, fratello di Alberto e a Mara, sorella di Franca. 

Alberto ed Enrico: a Castiglione della Pescaia venivano chiamati “i gemelli”

Nei primi anni Settanta, Castiglione della Pescaia stava cominciando a cambiare. Riva del sole era già sbarcata nel borgo e il turismo stava cominciando a diventare un settore importante per l’economia della costa. Forte anche di questa spinta, la coppia decise di provarci. 

Sull’arenile furono messi 15 ombrelloni, il primo frigorifero per tenere le bibite in fresco era una vasca da bagno con il ghiaccio dentro e Alberto, ogni mattina alle 5, si presentava puntuale sulla spiaggia per vagliarla a mano. «Anziché andare al bar a giocare a carte come facevano tanti suoi amici – dice Magrini – mio padre e suo fratello avevano deciso di investire in questa attività». 

Conquistati dalla bellezza di Franca e Mara

Franca e Mara erano due ragazze bellissime. E i ragazzi cominciarono a frequentare lo stabilimento balneare, facendolo crescere giorno dopo giorno. Negli anni Settanta, gli anni del boom economico, si continuavano a vedere i cambiamenti del costume e delle abitudini: i giovani si ritrovavano a cena a Castiglione della Pescaia e a Punta Ala, che stava già prendendo la forma che oggi tutti conosciamo. «Andavano a cena e a sentire il pianobar da Romoli – dice Magrini – dove ora c’è la Capannina». 

Franca e Alberto al bar del bagno Medusa

Le due donne arrivavano alla sera stremate. A volte piangevano per la fatica. Ma quel sogno cullato di far diventare quel tratto di spiaggia sempre più attraente, le spingeva a dare tutto quello che potevano. L’anno dopo gli ombrelloni erano più che raddoppiati e la crescita del bagno Medusa  non si è più arrestata. 

Un affare di famiglia

Il segreto del successo dello stabilimento balneare è tutto nella sua gestione familiare. Nel 1998, la gestione è passata a Massimiliano Magrini. «Io sono stato cresciuto dai clienti dello stabilimento – racconta – Ho cominciato a camminare qui sulla battigia». Mano a mano che cresceva, Massimiliano svolgeva tutte le mansioni delle quali c’era bisogno. Il mestiere, lui, lo ha imparato così. Lo ha assorbito, fino a farlo diventare suo. E ora, lo ha trasmesso ai suoi figli, Filippo e Jacopo.

Massimiliano Magrini con i figli Filippo e Jacopo

«Se Castiglione della Pescaia è diventato quello he oggi tutti conosciamo – aggiunge – lo deve alla lungimiranza di persone come mia nonna e come il sindaco Otello Carraresi, che firmò la convenzione con Riva del Sole. Noi castiglionesi ogni giorno dovremmo accendergli un cero». 

La gestione del bagno Medusa è rimasta a conduzione familiare, ma oggi gli ombrelloni sull’arenile sono circa 200. Una quindicina sono invece i dipendenti dello stabilimento. «La mattina si comincia alle 6 e si finisce a mezzanotte – spiega – È un lavoro duro, è vero, ma dà grandissime soddisfazioni. Soprattutto quando i clienti sono gli stessi da sempre e diventano di famiglia. Non c’è niente che paghi più di questo». 

 

 

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