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«Niente case popolari né graduatoria, la gente è disperata»

Priscilla Schiano, ex assessora al Sociale, lancia l’allarme: «Le persone mi cercano perché non hanno risposte: si privilegiano gli affitti brevi e l’albergo diffuso»
Una veduta di Monte Argentario e Priscilla Schiano
Una veduta di Monte Argentario e Priscilla Schiano

PORTO SANTO STEFANO. Non ci sono più case popolari. Nessuna nuova costruzione, nessun piano in corso. E nemmeno una graduatoria aggiornata.

La denuncia arriva da Priscilla Schiano, oggi consigliera comunale all’opposizione, con alle spalle oltre dieci anni da assessora al sociale e non solo. Un’esperienza che le ha lasciato un legame forte con il territorio e con chi vive situazioni di disagio. «La gente continua a cercarmi – racconta –  in questi giorni in particolar modo perché non riesce nemmeno a sapere a che punto è con la domanda per la casa popolare. E intanto passano i mesi nel silenzio generale».

Graduatorie in stallo, persone sospese

«Ciò che maggiormente mi colpisce in questo momento, mi crea disagio e soprattutto non comprendo è quanto sta avvenendo dopo  l’ultimo bando per gli alloggi popolari che è scaduto a dicembre 2024. Siamo a maggio 2025 – spiega Priscilla Schiano – e della nuova graduatoria non c’è traccia. Mi chiamano in tanti, mi chiedono aiuto per capire dove si trovano in graduatoria, io spingo affinché vadano negli uffici preposti in Comune a chiedere, è un loro diritto. In molti mi dicono però che  quando vanno negli uffici si sentono rispondere che non è ancora pronta. È un diritto conoscere il proprio stato, non un favore».

Il problema è sostanziale: senza graduatoria, se un alloggio si libera, non si sa a chi assegnarlo. «E questo – aggiunge la capogruppo di opposizione in consiglio comunale – apre la porta a troppe discrezionalità. C’è il rischio che chi aspetta da anni venga scavalcato per logiche poco trasparenti».

Quando le chiavi si muovono a convenienza

Schiano non si limita a parlare per sentito dire. Qui si fa ancor più seria, capisci che quello del sociale è un ambito che la tocca. Tutelare i diritti dei cittadini meno ambienti è la sua missione. Alla consigliera non piacciono prepotenze, prevaricazioni, una sensibilità dovuta anche ad un passato anche personale che le ha fatto capire come siano importanti il rispetto per le persone, dei proprio diritti, con un occhio maggiore ai più deboli.

Schiano racconta un episodio concreto di alcuni anni fa: «Un alloggio si libera – dice – Le chiavi vanno all’EPG, come da prassi. Ma restano lì mesi, senza che nessuno le riconsegni al Comune per l’assegnazione. Nel frattempo, guarda caso, scade la graduatoria. Si fa in fretta quella nuova. E la persona che aspettava da sei mesi, prima in lista, non è più nemmeno contemplata». Un caso isolato? Forse. Ma la domanda resta: perché tutto questo immobilismo? 

La crisi abitativa è reale, ma ignorata

«La situazione generale è ancora più grave – afferma Priscilla- non è solo chi ha problemi economici ad avere difficoltà. Oggi non si trovano proprio le case. Il mercato è stato travolto dagli affitti brevi, dall’albergo diffuso. Nessuno affitta più a lungo termine. La Regione ha tolto i contributi per chi era in difficoltà, io all’epoca li raddoppiai. Ora, neanche quello».

E mentre le istituzioni dormono, la pressione aumenta. «Chi ha bisogno non può aspettare mesi – dice – La vita reale non aspetta le scadenze amministrative».

Uno sguardo sociale che non si è mai spento

Priscilla Schiano ha sempre avuto uno sguardo particolare verso il sociale. Ex assessora per oltre un decennio, oggi all’opposizione, candidata alle prossime regionali, continua ad aiutare chi si rivolge a lei, senza incarichi ufficiali e senza chiedere nulla in cambio. «Non è il mio lavoro, è un dovere morale – spiega – Quello che mi fa rabbia è che non dovrei dover usare il mio ruolo per ottenere ciò che è un diritto».

L’appello di Priscilla

Parafrasando una canzone, Tre Parole, in voga anni fa, si potrebbe dire che Priscilla Schiano vuole mandare un messaggio, chiaro:  «Trasparenza, rispetto e ascolto – dice – appunto tre parole». 

Bastano queste tre parole per cambiare molto. Ma bisogna volerlo davvero. Una richiesta chiara: risposte e rispetto. L’appello finale è semplice, ma forte: «Sono passati cinque mesi dall’ultima graduatoria per gli alloggi popolari – dice – La gente ha diritto di sapere se sono state assegnate case, a chi, e perché. Basta silenzi. Chi fa domanda per una casa popolare lo fa per necessità, non per capriccio. E merita una risposta chiara. E soprattutto: merita rispetto». 

Autore

  • Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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