GROSSETO. Quella di oggi, martedì 13 maggio, è stata una mattinata particolare per l’ospedale Misericordia di Grosseto. Nemo è infatti stato il primo cane ad aver avuto accesso alla struttura sanitaria per fare visita ad un paziente, Angelo Pini, ricoverato dallo scorso 18 gennaio.
La proprietaria del cane, Manola Turin, ha infatti letto del nuovo e recentissimo regolamento voluto dalla Regione Toscana e ha pensato che una visita di Nemo avrebbe risollevato lo spirito di suo suocero Angelo, ricoverato ormai da molto tempo in ospedale.
La visita in ospedale di Nemo


«Ormai sono tanti mesi che mio suocero è ricoverato e, sapendo del nuovo regolamento, ho chiesto al reparto di fisioterapia di poter portare il mio canino in ospedale, così da passare mezz’ora tranquilla e serena insieme ad Angelo – racconta Manola – In ospedale sono stati gentilissimi: mi hanno chiamato subito e abbiamo fatto una serie di procedure per ammettere il cane. Nemo ha pochi mesi e ha mio suocero ci si è affezionato da subito».
La visita è stata accolta con grande piacere dal reperto di fisioterapia e sopratutto da Angelo, che si è anche fatto fotografare in compagnia di Nemo. Un’esperienza, questa, che dovrebbe aprire le porte a molte altre visite degli amici a quattro zampe proprio nell’ottica dell’umanizzazione delle cure.
Gli animali ammessi per il benessere dei pazienti

La visita di Nemo è stata possibile grazie alla delibera presentata lo scorso marzo dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e fortemente voluta dal presidente Eugenio Giani. Una novità che permette alla Toscana di fare un ulteriore passo in avanti nell’attenzione all’umanizzazione delle cure, estendendo l’esperienza pilota avviata a novembre 2024 dall’Asl Toscana Sud Est.
«Facciamo un grande ringraziamento al personale medico, infermieristico e Oss per quanto hanno fatto e per quanto fanno tutti i giorni per il benessere dei pazienti a loro affidati – dice Manola – E un ringraziamento particolare a Mery Bicocchi che ha reso possibile l’ingresso di Nemo in reparto».
Come funzionano le visite
La procedura individuata prevede che l’accesso, limitato all’orario di visita, debba essere comunicato almeno ventiquattro ore prima al personale sanitario. Per gli ospedali deve essere concordato con il servizio di accoglienza il percorso per raggiungere la saletta di uso comune dove si svolgerà la visita. In ciascuna struttura è consentita la presenza di un solo animale per volta e le visite saranno pianificate per non creare sovrapposizioni. Alcuni reparti sono interdetti: gli animali non potranno accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.
Non tutti possono entrare. L’accesso è infatti limitato ad animali in buona salute, identificati e iscritti all’anagrafe, che dovranno essere muniti di certificato veterinario redatto non oltre un mese prima e trattati da non più di trenta giorni e da non meno di tre contro parassiti interni ed esterni. Una volta entrati nelle strutture, gli animali dovranno essere permanentemente sotto il controllo e la responsabilità di chi li accompagna.