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Mutui estinti in anticipo, sconto sui costi

Confconsumatori: «Il consumatore ha diritto alla riduzione del costo totale del credito se restituisce in anticipo il finanziamento». La pronuncia della Corte Costituzionale dopo il caso Lexitor

GROSSETO. «Se il consumatore estingue anticipatamente il proprio debito, la banca o la finanziaria devono ridurre proporzionalmente tutti i costi sostenuti per accendere il contratto di finanziamento e rimborsare il cliente». A stabilirlo – ricordano da Confconsumatori – è la Corte Costituzionale che, a fine dicembre, ha sancito l’incostituzionalità delle precedenti limitazioni relative ai costi sostenuti dai consumatori: tutte le spese devono essere ridotte proporzionalmente in caso di estinzione anticipata.

La sentenza

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 263 del 22.12.22, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 11-octies, comma 2, del Decreto legge n. 73 del 2021 (convertito, con modificazioni, dalla L. 23 luglio 2021, n. 106), nella parte in cui limitava solo ad alcune tipologie di costi il diritto del consumatore ad ottenere la riduzione dei costi sostenuti per accendere un contratto di finanziamento.

«La Corte costituzionale – spiega Grazia Ferdenzi, legale di Confconsumatori – ha ravvisato che tale limitazione costituisca una violazione dei vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e, in particolare, della direttiva 2008/48/Ce, come interpretato dalla Corte di giustizia con la sentenza Lexitor. In tale pronuncia, infatti, la Corte di giustizia della Ue ha chiarito che il diritto alla riduzione deve riferirsi a tutti i costi sostenuti dal consumatore, e che la riduzione deve operare in proporzione alla minore durata del contratto, conseguente alla restituzione anticipata».

Gli effetti per il consumatore

 Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale spetterà dunque ai consumatori il diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito (compresi i contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, sia per prestiti personali sia per prestiti finalizzati all’acquisto di beni) anche qualora abbiano concluso i loro contratti prima dell’entrata in vigore della legge n. 106 del 2021.

In particolare, i consumatori che abbiano estinto anticipatamente un contratto di finanziamento avranno diritto ad ottenere il rimborso dei cosiddetti “costi recurring” (ad esempio i costi assicurativi e gli interessi) e dei “costi up front” (ad esempio le spese istruttorie e le commissioni per l’attività di intermediazione).

Vigilare sui rimborsi

 Per Confconsumatori si tratta di «una pronuncia molto importante che segna un passo significativo a favore dei consumatori, che avranno d’ora in avanti il diritto ad ottenere la restituzione della quota a loro carico dei costi del contratto di finanziamento per il periodo di tempo nel quale non ne hanno goduto».

«Confconsumatori – evidenzia Grazia Ferdenzi – è pronta ad assistere coloro che abbiano estinto anticipatamente un contratto di credito nel caso in cui, come si teme, banche e finanziarie non si adeguino spontaneamente alla decisione della Corte Costituzionale sui rimborsi dovuti ai consumatori».

I risparmiatori interessati possono contattare Confconsumatori: la sede di Grosseto è in via della Prefettura 3 (è possibile scrivere a grosseto@confconsumatori.it oppure telefonare al numero 0564 417849 dalle ore 15 alle ore 19).

 

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