Morte di Michele, la zia: «Ho chiesto le cartelle cliniche» | MaremmaOggi Skip to content

Morte di Michele, la zia: «Ho chiesto le cartelle cliniche»

Intanto l’edicola sarà messa in vendita. Ma il progetto EdicolaAcustica andrà avanti. La compagna: «La sua musica non si fermerà mai»
Michele davanti alla sua edicola
Michele Scuffiotti nell’edicola di via Roma

GROSSETO. Stamani (mercoledì 9 marzo) i familiari di Michele Scuffiotti sono andati a prendere le ceneri a Sterpeto per riportarlo a casa. Un momento di grande dolore, ma anche di rabbia, soprattutto per le ultime quattro settimane in ospedale.

È già stata fatta richiesta di avere le cartelle cliniche per capire, insieme a un avvocato, se è stato fatto tutto il possibile o se sono stati commessi errori.

Insieme, però, c’è la voglia di mantenere in vita il suo ricordo, portando avanti il progetto dell’edicola acustica.

Anche se l’edicola di via Roma sarà venduta.

Morte di Michele, quattro settimane da chiarire

Stefania Gori, zia di Michele, è arrabbiata. Il dolore è tanto, ma sulla morte di Michele vuole vederci chiaro.

Soprattutto per quanto successo nelle ultime settimane quando, sia pur asintomatico, si è ammalato di Covid.

«Il reparto di terapia intensiva – dice – è stato fantastico. Hanno accudito Michele in modo meraviglioso, con umanità, tenendolo in contatto con i familiari. Eppure stava malissimo all’inizio, ma l’hanno rimesso in piedi».

A seguirlo il direttore di urologia al Misericordia, dottor Roberto Nucciotti: «È stato meraviglioso, lo ha trattato come un fratello. Ha combattuto con lui, strappandolo a un destino che all’inizio, con la sepsi, sembrava segnato. È anche venuto al funerale, si era preso a cuore il caso. Non smetterò mai di ringraziarlo».

I problemi sono nati dopo, quando ha iniziato la riabilitazione: «Stava facendo progressi, camminava con il deambulatore, pareva la fine dell’incubo. Ma ha preso il covid in ospedale. Era asintomatico, ma aveva un po’ di tosse e mangiava poco e male. Sono state quattro settimane nelle quali – a mio avviso – non è stato seguito bene. Invece di migliorare peggiorava. E così è arrivato l’arresto cardiaco, peraltro mentre era in videochiamata col padre. È stato lui a dare l’allarme. È un uomo distrutto».

Il progetto edicola acustica prosegue

Intanto Rosaria Cozzolino, la compagna di Michele, con Alberto Guazzi, co-fondatore con Michele Scuffiotti di EdicolaAcustica, porteranno avanti il progetto.

«È un modo di omaggiarlo – ci dice Rosaria -, ci teneva tanto all’EdicolaAcustica. Ne stiamo parlando con Alberto, ma troveremo una nuova location, perché l’edicola non possiamo portarla avanti e la metteremo in vendita. Ma la musica, la musica di Michele, non si fermerà mai».

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