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Molestie online e revenge porn, casi in aumento

Invio di foto esplicite poi diffuse per vendetta, stalking e molestie sul web: i dati del fenomeno e i consigli della polizia postale
Polizia postale

GROSSETO. I dati parlano chiaro: le porno vendette sono in aumento in tutta Italia e anche la provincia di Grosseto non fa differenza. La polizia postale, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, ha organizzato workshop sul tema della violenza online nelle scuole primarie e secondarie.

Più di 200 casi in un anno

La polizia postale, lo scorso anno ha trattato 203 casi di stalking, perpetrato anche attraverso l’uso della rete, contro i 151 del 2020, facendo registrare un incremento pari al 34%.

Su 203 casi trattati nel 2021, che hanno portato a denunciare alla magistratura 76 persone, il 75% delle vittime sono state donne (137 adulte e 15 minorenni).

Su 115 casi trattati dal 1 gennaio 2020 al 30 settembre 2022, che hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 48 persone, il 64% delle vittime sono state donne (64 adulte e 10 minorenni).

Per quanto concerne il reato di molestie perpetrato attraverso l’uso della rete, lo scorso anno sono stati trattati 706 casi, contro i 532 dell’anno 2020: un incremento pari al 33%.

Su 706 casi trattati nel 2021, che hanno consentito di denunciare 112 persone, il 65% delle vittime sono state donne (415 adulte e 44 minorenni).

Su 430 casi trattati dal 1° gennaio 2020 al 30 settembre 2022, che hanno portato a denunciare 40 persone, di cui 3 in stato di arresto, il 66% delle vittime sono state donne (259 adulte e 25 minorenni).

Il Revenge Porn lo scorso anno ha fatto registrare 265 casi, contro i 126 dell’anno 2020 ed un incremento pari al 110%.  120 persone sono state denunciate e 4 arrestate, il 79% delle vittime sono state donne (185 adulte e 25 minorenni).

Nei primi nove mesi di quest’anno i casi trattati sono già 137, con 52 persone denunciate alla magistratura. Il 77% delle vittime sono state donne (125 adulte e 12 minorenni).

L’estorsione sessuale, pur essendo un fenomeno che vede come vittime prevalentemente gli uomini, dall’analisi dei dati dello scorso anno ha fatto registrare un trend in aumento anche per quanto concerne le donne, con 151 casi nel 2020 e 194 del 2021: un incremento pari al 28%.  Nei primi nove mesi del 2022, le vittime sono 1128, di cui 194 sono state donne.

Sulla Rete Internet la violenza sulle donne non ferisce solo il fisico, ma lede la sfera più intima della persona, offendendo e umiliando la vittima a tal punto che la vergogna può condurla al suicidio. Sono molte le donne che denunciano la diffusione non autorizzata di video e foto che le ritraggono in momenti intimi su chat, siti online, social network.

Il fenomeno del “revengeporn”, colpisce soprattutto le ragazze giovani: a volte, a loro insaputa, vengono fotografate o riprese in atteggiamenti sessualmente espliciti dai partner; altre volte, cedono alle richieste dei partner e acconsentono a farsi ritrarre o a condividere immagini intime. Spesso sono gli ex che, finita la relazione, diffondono le immagini per vendicarsi.

I consigli della polizia postale

La Polizia Postale e delle Comunicazioni consiglia:

  •  La prima difesa è sempre la prudenza. Non diffondere immagini e video personali tramite profili social e messaggi;
  • Se sei vittima di revengeporn, contatta immediatamente la polizia postale per ricevere supporto e chiedere informazioni;
  • Per limitare la diffusione sui social di foto che ti ritraggono in atteggiamenti intimi puoi segnalare il reato al Garante per la protezione dei dati personali utilizzando il modulo www.gpdp.it/revengeporn
  • Se ricevi foto e video sessualmente espliciti che ritraggono altre persone, non diventare complice della loro diffusione, è reato
  • Spesso un partner geloso asseconda la propria esigenza di controllo chiedendo di condividere le password degli account.  Quando si è certi di non avere nulla da nascondere e ci si fida incondizionatamente della persona della quale si è innamorati, si dà seguito a queste richieste pensando che, in fondo, non ci sia nulla di male.  Purtroppo, nel momento in cui si condividono le password, si consegna la totalità delle proprie informazioni, conversazioni, interazioni, nonché immagini e video ad un’altra persona che in futuro potrebbe disporne in modo illecito (ad esempio, al termine di una relazione amorosa finita male);
  • Scambiare immagini intime con il proprio partner può essere divertente e trasgressivo. Bisogna però sempre ricordare che una volta condivise, se ne perderà definitivamente il controllo: l’immagine potrà essere ricondivisa su vari gruppi di messaggistica istantanea, postata su social Network o pubblicata su siti web;
  • Se ci si accorge che suInternet circolano immagini sessualmente esplicite riguardanti la propria persona, è fondamentale chiedere aiuto e denunciare. Non bisogna vergognarsi e bisogna capire che chi ha sbagliato è chi ha condiviso l’immagine;
  • È necessario conservare tutto ciò che può essere utile alle forze di polizia per identificare l’autore del fatto: si consiglia di non cancellare le chat in cui si viene minacciati o diffamati, le immagini e i video in cui si è ritratti in atteggiamenti intimi che vengono divulgati, l’ID del profilo con cui viene commesso il fatto e l’URL dei siti su cui i file multimediali vengono pubblicati;
  • Ogni storia è diversa dalle altre. Spesso su Internet non si trovano tutte le risposte di cui si ha bisogno. Se si ha necessità di confrontarsi sulla situazione che si sta vivendo o richiedere maggiori informazioni, è possibile scrivere alla Polizia Postale e delle Comunicazioni sul sito www.commissariatodips.it o, in alternativa, recarsi personalmente presso qualunque ufficio di polizia per ricevere aiuto. Se si è in pericolo, contattare il numero unico di emergenza 112.

 

 

 

 

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