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«Miasmi causati dal biogas»: il giudice archivia

La Società agricola Campopiano dell’imprenditore Amedeo Vasellini aveva querelato per diffamazione l’ambientalista Matteo Della Negra. Scrive il giudice: «I miasmi in città c’erano, è giustificato l’esercizio di critica»
La manifestazione del giugno scorso, contro la puzza in città
Una manifestazione contro i puzzi

GROSSETO. Il fatto era noto: «la effettiva presenza di miasmi in città – problematica che si trascina ormai da diversi anni. Partire da questo dato è di fondamentale importanza, perché si tratta di una circostanza che, da un lato esclude la pretestuosità delle accuse in contestazione e dall’altro giustifica la creazione di un comitato cittadino volto proprio a sollecitare le autorità pubbliche, di natura politica e non, a svolgere il proprio ruolo di controllo, secondo le rispettive competenze. La persistenza del problema dei cattivi odori in città per un lungo periodo di tempo, senza miglioramento alcuno, giustificava l’esercizio del diritto di critica, anche con i toni aspri utilizzati dall’indagato». 

Scrive così, il giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci, nell’ordinanza di archiviazione emessa nei confronti di Matteo Della Negra, portavoce del Comitato Grosseto Aria Pulita, che era stato denunciato dalla Società agricola Campopiano dell’imprenditore Amedeo Vasellini. Denunciato per diffamazione, per aver scritto due post sulla pagina di Facebook Cara Grosseto vorrei dire qualcosa, nei quali l’ambientalista sosteneva che la causa dei cattivi odori in città era dovuta alla presenza di diversi impianti di biogas. 

Terza archiviazione per Della Negra

Per tre volte Amedeo Vasellini, legale rappresentante della società che gestisce l’impianto a biogas di Cernaia, ha querelato Matteo Della Negra. E per tre volte, il tribunale di Grosseto, ha archiviato la querela. Difeso dall’avvocato Marco Meconcelli, Della Negra aveva sostenuto in un post che il protocollo tra il Comune di Grosseto e gli imprenditori era sostanzialmente una presa in giro e che Grosseto era ormai diventata una città puzzolente a causa di «quattro speculatori da strapazzo e di un sindaco che invece di fare il suo dovere secondo la legge li difendeva e li copriva». 

 

A chiedere l’archiviazione del procedimento nei confronti dell’ambientalista è stata la sostituta procuratrice Valeria Lazzarini. Richiesta contro la quale il figlio dell’imprenditore, l’avvocato Andrea Vasellini, aveva presentato opposizione. Secondo la pm, «la notizia di reato è infondato» perché Della Negra «ha esercitato il proprio diritto di critica in relazione ad un bene ad elevata sensibilità pubblica qual è l’ambiente». 

Il gip: «Impossibile imputare i miasmi al solo depuratore»

I miasmi c’erano e ci sono tuttora. E i cittadini che fanno parte del Comitato Aria pulita, del quale Matteo Della Negra è uno dei portavoce, non potevano – secondo il giudice – «avere le competenze e le risorse, soprattutto economiche, per effettuare le indagini volte a stabilire le cause dei cattivi odori. Ne viene che la denuncia e le critiche mosse dal responsabile di tale comitato – scrive il giudice Compagnucci nell’ordinanza – rientrano senz’altro nel diritto di manifestazione del pensiero e in particolare di critica. 

Secondo il giudice, i post di Della Negra miravano per lo più a criticare il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna «accusato di aver firmato un protocollo sostanzialmente di facciata in prossimità della campagna elettorale». E nei “quattro speculatori da strapazzo” è impossibile – secondo il gip – riconoscere la società querelante o i suoi legali rappresentanti «per cui gli stessi commenti – si legge – non erano idonei a ledere la reputazione della medesima compagine o dei suoi rappresentanti». 

Sversamento nei fossi lungo la Trappola, Matteo Della Negra
Sversamento nei fossi lungo la Trappola, Matteo Della Negra

L’avvocato Vasellini, durante l’ultima discussione della causa, ha anche tirato in ballo il sequestro del depuratore di San Giovanni  che dimostrerebbe che la causa dei miasmi non sia imputabile agli impianti a biogas. «tale considerazione non è però condivisibile – scrive ancora il gip – allo stato non vi è alcuna prova certa che la causa dei cattivi odori sia imputabile in via esclusiva al cattivo funzionamento del depuratore sia perché la stessa non tiene debitamente conto del fatto che l’indagato, al pari di altri cittadini, non poteva essere in grado di stabilire l’effettiva causa dei miasmi. 

Indispensabile il controllo dei cittadini

C’è anche un altro passaggio dell’ordinanza di archiviazione che tiene conto del fatto che il diritto di critica è indispensabile. «L’ordinanza di archiviazione del Tribunale di Grosseto ci sembra una lezione sui valori garantiti dalla nostra Costituzione sia in materia di diritto di critica che sul ruolo sociale svolto delle associazioni di tutela ambientale – dicono al Comitato Grosseto Aria Pulita.

Scrive infatti il giudice:  «È evidente che la mobilitazione cittadina ha finito col sollecitare le attività di controllo, non solo sugli impianti di biogas, ma anche sul depuratore. Nelle società moderne, il controllo da parte dei cittadini è indispensabile – ha aggiunto il magistrato – il diritto di critica, vieppiù nel campo delle scelte ambientali, costituisce espressione di una irrinunciabile forma di controllo democratico, presidio sempre più necessario nelle società attuali spesso troppo piegate alla logica del profitto economico».

Soddisfatto Della Negra: «Continueremo a lottare»

È soddisfatto Matteo Della Negra, che si è visto archiviare per la terza volta una querela per diffamazione presentata dalla stessa società. Per Della Negra «Intentare una causa penale contro semplici cittadini che rivendicano trasparenza sull’uso di un bene comune qual è l’aria, a tutela della salute umana, è un atto dimostrativo molto forte, che forse nasconde altre finalità. Anche stavolta la Giustizia ha fatto rapidamente chiarezza. E siccome purtroppo il problema dei cattivi odori resta ancora un nodo irrisolto, citando il pubblico ministero vogliamo rassicurare tutti, sia chi si impegna insieme a noi – conclude l’esponente del Comitato Grosseto Aria Pulita – sia chi non sopporta il nostro impegno: per la tutela di un bene come l’ambiente, continueremo a esercitare il nostro diritto di critica»

 

 

 

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