GROSSETO. Un rapporto d’amore nato da giovani e proseguito per quasi due decenni. Rafforzato dalla nascita di tre figli, che avevano portato gioia e amore nella famiglia. Un rapporto d’amore che però, all’improvviso, si è trasformato in una spirale di violenza, di vessazione, di offese e botte. Di scenate di gelosia continue, di sospetti e del bisogno di far sapere a tutti che la donna, che oggi a 43 anni, non era più fedele al suo compagno di 44 anni.
Fino a quando lei, dopo l’ennesimo litigio, è stata colpita all’addome da un calcio, che l’ha costretta a rivolgersi al pronto soccorso. E ad aprire per la prima volta quel vaso di sofferenza che aveva tenuto chiuso, che aveva cercato di nascondere per amore dei suoi tre figli. Mercoledì 4 giugno il tribunale, composto dalla presidente Laura Di Girolamo e dai giudici Marco Bilisari e Agnieszka Karpinska ha condannato l’uomo per maltrattamenti in famiglia, lesioni e diffamazione.
Ossessionato dai tradimenti
Una vita, quella della famiglia che viveva nel su della Maremma, che era trascorsa tranquilla fino al 2019, quando l’uomo si era convinto che la sua compagna lo tradisse.
Per anni lui ha continuato ad offenderla, a minacciarla di morte. Ha distrutto l’abitazione nella quale vivevano, le ha inviato decine e decine di messaggi nei quali l’accusava di tradirlo. E, al culmine di una lite, alla fine di ottobre del 2021, le ha sferrato un calcio all’addome che l’ha costretta a rivolgersi alle cure mediche.
Una situazione di sopraffazioni, di vessazioni e di violenza che esplodeva all’improvviso. E che, negli ultimi anni, ha costretto la donna, sempre più impaurita, sempre più preoccupata, di rivolgersi alle forse dell’ordine e denunciarlo.
Fa ascoltare gli audio della donna per dimostrare il tradimento
Il sostituto procuratore Giovanni De Marco, non aveva contestato al 44enne soltanto i maltrattamenti e le lesioni aggravate, ma anche la diffamazione. L’uomo infatti, aveva fatto ascoltare registrazioni audio della donna, che, secondo lui, ne dimostravano l’infedeltà. Audio che erano stati fatti ascoltare ad altre persone per dimostrare che la donna avesse più di un amante.
Assistista dall’avvocato Simone Aldi, la 43enne si è costituita parte civile al processo. L’uomo, difeso dall’avvocato Guido Turi del foro di Firenze è stato riconosciuto colpevole di tutti i capi di imputazione: il tribunale lo ha condannato alla pena di anni 3 e mesi 3 di reclusione, oltre a 500 euro di multa. Lo ha interdetto dai pubblici uffici e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore della parte civile.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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