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Luca dalla sedia a rotelle a muoversi con le proprie gambe

I dolori lancinanti una mattina d’estate. Poi l’incubo. Infine il ritorno alla vita. Una storia di amicizia, associazionismo e medicina d’avanguardia
Il professor Sandro Carletti e Luca Girelli
Il professor Sandro Carletti e Luca Girelli

GROSSETO. Ritrovarsi una mattina in un incubo, su una sedia a rotelle, devastato da dolori lancinanti. E poi tornare a camminare con le proprie gambe, grazie a un intervento di un genio della neurochirurgia, “rintracciato” grazie alla mediazione della Lilt di Siena. Che, proprio per l’accordo con la Lega Tumori di Siena lo ha visitato gratuitamente e poi l’ha operato alla villa Ulivella e Glicini, struttura privata che si trova nel contesto del Cto di Careggi.

La storia di Luca Girelli, 58 anni, grossetano, colonna dello studio del commercialista Gianluca Ancarani, è una storia che tiene insieme amicizie, associazionismo e medicina di avanguardia.

E passa per le straordinarie competenze del dottor Sandro Carletti, 60 anni, di Terni, direttore della Neurochirurgia dell’Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza (Ifca) Ulivella e Glicini di Firenze e la disponibilità di Gaia Tancredi, presidente della Lilt di Siena.

Il dolore all’improvviso, una mattina d’estate

«Tutto inizia il 13 settembre – racconta Luca Girelli – quando, di notte, mi sveglio perché stavo male, non riuscivo, per il dolore, a stare né seduto né sdraiato. Una settimana d’inferno, poi una visita con una risonanza ha diagnosticato un’ernia L4-L5 (lombare, ndr). Così abbiamo iniziato delle terapie conservative, visto che oggi le ernie tendono a non operarle perché c’è rischio di recidiva. Per una decina di giorni è andata abbastanza bene, pur avendo ancora dolori fortissimi».

Luca va avanti con punture e antidolorifici, ma la situazione non migliora, anzi.

«Un giorno mi prende una crisi di dolore insopportabile. Riesco a tornare a casa solo grazie a Samuela, la mia compagna, perché non riuscivo neppure a muovermi. Dopo due giorni ancora un’altra crisi. Chiamo il 118 e mi fanno due bombe di morfina, perché non riuscivano neppure a trasportarmi. Così ho fatto richiesta di visita urgente con il neurochirurgo. Mi vede e mi dice che la conservativa non ha dato risultati e mi prescrive una quarantina di punture e, soprattutto, riposo totale. In sostanza, sedia a rotelle».

Passa un altro mese, Luca è sulla sedia a rotelle.

«Non stavo bene neppure di notte, solo la giornata sulla sedia a rotelle stavo un po’ meglio. Così, grazie all’amicizia con Antonio Degortes, provo a prendere contatto con Giuseppe Oliveri, il primario di Neurochirurgia di Siena (la Neurochirurgia in Toscana, nelle strutture pubbliche, è solo nelle sedi universitarie: Pisa, Firenze e Siena, ndr). Ma il primo appuntamento, in intramoenia, era a marzo. Eravamo d’ottobre, non ce la potevo fare».

L’intervento della Lilt di Siena

Così Antonio Degortes mette in contatto Luca con Gaia Tancredi, presidente della Lilt di Siena. L’associazione ha da poco un accordo con il chirurgo Sandro Carletti che, peraltro, per la Lilt fa visite gratuite.

Gaia Tancredi della Lilt di Siena con il professor Sandro Carletti
Gaia Tancredi della Lilt di Siena con il professor Sandro Carletti

«Prendo appuntamento con Carletti e vado da loro a fare la visita. Lui parla molto chiaro, non ci gira intorno “Sono due mesi che stai così, qui l’unica soluzione è operare“. Gli faccio presente che ho anche l’assicurazione, ma lui mi spiega che la clinica Ulivella e Glicini opera in convenzione. Ma con il privato i  tempi si accorciano. Di fatto già il 16 novembre faccio la preospedalizzazione e il 23 mi ricovero. Mi opera il 24. Già alla visita lui mi rassicura: “Te entri e ti garantisco che nel giro di 3-4 giorni torni a camminare con le tue gambe”. E così è andata. Già il 27 mi hanno mandato a casa».

Da lì inizia la fisioterapia: «L’ernia era molto grossa, sono riusciti a toglierla. Poi il recupero è lungo, ma iniziavo a vedere la luce. Per un mese sono stato a casa, camminando solo una quindicina di minuti al giorno, senza sforzarmi. Poi, dopo la visita di controllo, ho iniziato la terapia con Alessandro Cipriani. I progressi sono evidenti. Sono tornato a camminare e devo ringraziare molto persone. Da Antonio, alla Tancredi, al professor Carletti, uno che ha fatto diecimila interventi, opera a Firenze e Roma, visita in quasi venti città. E, nonostante questo, si presta per la Lilt a fare visite gratuite».

 

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