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«Lo stemma con il grifone a Porta Corsica»

La proposta dell’architetto Stefano Biserni: «La città non trova ancora coesione, ripartiamo dai simboli del territorio». Ma c’è il giallo dello stemma scomparso
Il grifone sulla facciata della scuola elementare di via Mazzini

GROSSETO. Forse non ci avete mai fatto caso. Ma in città, tranne quello sulla scuola elementare di via Mazzini, lo stemma con il grifone, simbolo di Grosseto, non si trova da nessun’altra parte. Almeno, non in quella forma. 

Un altro esempio c’è sulle Mura, all’altezza del bastione Molino a vento. Ma è sdraiato per terra, su un ripiano di terra rossa. 

Il grifone sul bastione Molino a Vento

A lanciare l’idea di posizionare lo stemma con il grifone sulla porta d’accesso alla città, Porta Corsica, è l’architetto Stefano Biserni. Che non solo rivolge un accorato appello all’amministrazione, ma soprattutto si è messo a cercare l’antico stemma che svettava sul palazzo dei Priori

Stemma che però, ad oggi, risulterebbe scomparso

In uno stemma l’identità della città

Grosseto è una città antica le cui tracce risalgono all’anno 800 d.C. Un territorio bellissimo reso ostile da eventi storici e dominazioni che nel tempo hanno eroso la coesione cittadina e il senso di comunità.

«Oggi, Grosseto, per la sua storia di dominazioni subite nei secoli, è una città che fatica a ritrovare un senso di appartenenza e coesione. – dice l’architetto Biserni – Non comprendo perché, dopo tutte le sue vicende storiche e dopo aver subito la dominazione senese e successivamente quella fiorentina, oggi non possa mostrare con orgoglio sulle proprie mura fortificate il suo Grifone con spada. Lo stemma, di fatto, è il simbolo storico della città e della comunità».

Un tuffo nel passato per disegnare il futuro

L’idea lanciata dall’architetto inizialmente sul suo profilo di Facebook, è quella di mettere lo stemma sulle Mura, sopra Porta Corsica. 

«Lo stemma di una città è molto più di un semplice simbolo decorativo su documenti e insegne. È un elemento chiave dell’identità collettiva – dice ancora l’architetto Biserni – un legame visivo che unisce passato e presente. Questi simboli raccontano storie, riflettono l’identità e la storia di un luogo e incoraggiano il senso di appartenenza tra i cittadini».

L’architetto Stefano Biserni

«Come architetto, sono consapevole che la conservazione mira a preservare la storia delle architetture esistenti. In questo modo si evitano alterazioni storiche non autentiche – aggiunge – Tuttavia, credo che la storia sia un processo in costante evoluzione. Un processo fatto da persone comuni che agiscono e modellano il proprio futuro».

L’attuale Porta Corsica, realizzata intorno al 1930 dall’ingegnere Sapori, potrebbe essere quindi il luogo ideale per esporre lo stemma del Grifone. La porta infatti è priva di legami storici diretti con la cortina muraria medicea originaria.

Lo stemma scomparso

Oggi, in tutta Grosseto, non esiste uno stemma storico del Grifone eccetto quello presente sull’angolo del palazzo delle scuole elementari di via Mazzini, documentato già nel 1901 da una fotografia dell’epoca.

Una foro d’epoca della scuola di via Mazzini

«In realtà, l’antico Grifone, simbolo della Grosseto medievale, era quello presente nel Palazzo dei Priori, demolito nel 1938 e sostituito dal Palazzo Alben – spiega l’architetto Biserni – La presenza di questo Grifone è attestata da corrispondenze tra il Comune di Grosseto e la società incaricata di realizzare il nuovo palazzo Alben. Dall’esame delle lettere emerge chiaramente che lo stemma rappresentava un Grifone senza spada, pertanto un simbolo medievale antecedente all’anno 1328, quando lo stemma venne armato di spada a seguito della difesa di Grosseto contro Ludovico il Bavaro».

Lo stemma, però, ad oggi non si trova. «Sarebbe significativo e bello posizionare il nostro amato Grifone armato di spada su Porta Corsica – conclude l’architetto – come simbolo storico dell’appartenenza dei cittadini grossetani alla loro città e come gesto dovuto ai nostri predecessori, un’affermazione di indipendenza da ogni dominazione passata».

L’origine del grifone: discendenza etrusca e devozione al cristianesimo

Il blasone ufficiale dello stemma del grifone recita: «Di rosso al grifo d’argento, impugnante con la branca destra anteriore una spada dello stesso, posta in palo» e fu riconosciuto  con decreto del Capo del Governo del 22 giugno 1928.

All’inizio lo stemma era costituito solamente dal grifone, mitico animale alato che rievoca la cultura e le origini dei cittadini grossetani, riconducibili agli Etruschi e, successivamente, simbolo della potenza di Cristo.

Il simbolo stava quindi a significare sia la discendenza della città dal popolo etrusco, che, fin dal VII secolo a.C. si era insediato ed aveva abitato l’antica Roselle, città che ha costituito le vestigia del capoluogo maremmano, sia la propria devozione al cristianesimo.

In seguito è stato posto su sfondo rosso per significare il partito ghibellino.  L’unica eccezione è lo stocco che compare negli artigli della figura mitica, aggiunto solamente in seguito. 

L’ipotesi che l’arma fosse stata aggiunta nel 1328, anno in cui il grifone fu armato di spada, in ricordo dello storico assedio della città contro le truppe di Ludovico il Bavaro e dell’antipapa Niccolò V, è in realtà una leggenda.

Autore

  • Francesca Gori

    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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