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Grosseto è pronta ad accogliere gli ucraini

Il sindaco di Grosseto libera le colombe dal palazzo del municipio e dà il via assieme alla comunità ucraina della città, ad una rete di solidarietà
Fausto Turbanti, don Vitali, Anastasiya Shtayura e Antonfrancesco Vivarelli Colonna

GROSSETO. Nessun indugio. Il sindaco del Comune, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, subito dopo la manifestazione per la pace in Ucraina di sabato 26, stamani lunedì 28, comunica la messa a regime di una rete di solidarietà, liberando per un auspicio di pace, delle colombe dal palazzo del Municipio.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna esordisce parlando della sua vicinanza al popolo ucraino: «Sto vivendo questi momenti con apprensione e dolore, la nostra Costituzione con il suo articolo 11 dice che ripudiamo la guerra. Siamo vicini alle persone che stanno fuggendo da questa realtà catastrofica, anche con le azioni. In questi giorni ho ricevuto numerosi messaggi che chiedevano di poter dare una mano. Come comune ci stiamo adoperando con prefettura, protezione civile e diocesi, per fronteggiare le conseguenze di questo periodo. Arriveranno tante persone e tanti bambini.

Fausto Turbanti, don Vitaliy, Anastasiya Shtayura e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna

«Ci sarà un conto corrente apposito – precisa il primo cittadino – ci saranno delle persone che aiuteranno, ci saranno persone che faranno arrivare dei beni di prima necessità, coperte, ma anche giocattoli. Il gesto del lancio delle colombe simboleggia, in occasione di una giornata in cui le trattative di pace stanno avendo luogo, la speranza che vadano in porto in maniera corretta e la nostra volontà della risoluzione delle diatribe con il dialogo, senza conflitti armati».

Un momento durante la liberazione delle colombe

Assieme al sindaco durante il lancio delle colombe, il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti con padre Vitali, anima della comunità cristiana di ucraini in Grosseto, e Anastasiya Shtayura, originaria di Lviv (Leopoli) e in Italia da 10 anni.

Anastasiya, a testimonianza della comunità ucraina, prende parola: «Volevo ringraziare il sindaco per la velocità di reazione, tutto questo non era organizzato, questa cosa ci solleva il cuore. Vi chiedo di comunicare bene tutto quello che sta accedendo, ci sarà bisogno di tutti. Tutti devono sapere cosa sta accedendo, perché è una cosa che tocca tutti, non solo gli ucraini. Stanno arrivando tante persone, ci sarà da organizzarsi.

Anastasiya e don Vitaliy

«L’ultima volta – racconta Anastasiya a margine – che sono tornata in Ucraina è stata in occasione del nostro Natale, sono rientrata in Italia a metà gennaio e la situazione non lasciava immaginare un conflitto del genere. Non immaginavo che tutto questo potesse succedere. Ora bisognerà capire quanti dall’Ucraina arriveranno, dove e come. Ci sarà bisogno di coordinamento, arriveranno sicuramente molti bambini, io ho già due nipoti arrivati ieri. Strutture come asili e un supporto in lingua saranno sicuramente di aiuto. Tanti nel mondo non stanno capendo cosa sta succedendo, servirà davvero anche tanta buona informazione».

 

Per dare il proprio contributo

A Grosseto padre Vitali sta organizzando tramite la diocesi della Santissima Addolorata in, Via Papa Giovanni XXIII, un primo centro di raccolta, chi vuole dare il proprio contributo può mettersi in contatto con la diocesi e portare direttamente quello che più serve da far avere in Ucraina.

Tra i beni di cui c’è più bisogno: coperte e cuscini, meglio se con riempimento sintetico (caldi ma leggeri), pannolini, prodotti per igiene personale (salviette igienizzanti, sapone, asciugamani), thè, caffè solubile, dolciumi, zucchero, cibo a lunga conservazione, snack, biscotti.

Richiesti anche medicinali come antibiotici, analgesici, antiemorragici, antidiarroici e altri presidi medici come garze, guanti monouso, materiale per bendaggi e per il primo soccorso.

 

 
 
 
 
 
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