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Le pagelle della Duna: Follonica rimandata in ambiente

Per l’associazione bene solo la chiusura dell’inceneritore. Tengono aria, acqua, mare. Ma verde pubblico e differenziata non vanno
Una bella veduta di Follonica
Una bella veduta di Follonica

FOLLONICA. Se non bocciato, rimandato con materie da recuperare. Qualche sufficienza risicata, ma anche tante insufficienze. Dopo cinque anni più due dell’amministrazione Benini e pausa commissariale, l’associazione La Duna torna quest’anno con la pagella ambientale.

Gli scopi della pagella rimangono gli stessi delle precedenti: dare ai cittadini uno strumento con cui valutare, nel tempo, la politica ambientale di chi amministra il Comune di Follonica (opposizione compresa), evidenziare le varie criticità ambientali da affrontare, e infine, per quanto possibile, fornire un documento propositivo delle cose da fare e da non fare.

«Questo è importante – dicono – in questo momento storico in cui in troppi, a tutti i livelli, si riempiono la bocca di buon propositi sulla transizione ambientale, sulle misure da adottare per attenuare i disastri del cambiamento climatico in atto, salvo poi nei fatti disattenderli completamente».

«Quindi una pagella per definire se, a nostro avviso, l’amministrazione Benini ha fatto tesoro di questo lungo periodo concesso per aggiustare il tiro sulle varie questioni aperte precedentemente, oppure no».

«Siamo coscienti che una parte del “lavoro sporco” in molte aree di nostra “competenza” era già stato fatto negli anni precedenti, il taglio dei tigli della massetana (che continua imperterrito), la trasformazione dell’ex ippodromo in area mercatale (più simile a un parcheggio che a un parco, com’è stato denominato), la deriva del parco di Montioni e così via… quel che aspettiamo è un’inversione di tendenza che testimoni una coerente volontà di attenzione ai temi ambientali».

Le pagelle della Duna – Acqua e aria

  1. Acqua. Voto 6. A fronte di un grande invaso idrico che garantisce la disponibilità di acqua anche in periodi di crisi, la falda acquifera contaminata dall’arsenico e da altri inquinanti resta ancora tale, tanto parlare e pochi fatti nelle conferenze dei servizi… ancora non si vuole individuare, anche se sono ben conosciuti i responsabili, chi dovrà pagare le bonifiche necessarie, sempre annunciate e mai fatte. La paura, quasi una certezza, è che alla fine se si faranno, saranno a carico del contribuente e non di chi ha inquinato. Finalmente attive le Case dell’Acqua, che faranno risparmiare migliaia di bottiglie di plastica da gettare nei cassonetti.
  2. Qualità dell’Aria. Voto 6. Soliti problemi, nessun vero rimedio per i cattivi odori a Cassarello ed aree circostanti, e in prossimità della Gora, specie nei mesi cruciali per il turismo si è creata una zona di miasmi, non proprio il massimo per le ambizioni di una città turistica e balneare. Oltre a questo la vicinanza del complesso chimico e il traffico in centro rappresentano problemi che si ripetono con cadenza ciclica negli anni e di difficile soluzione. Comunque il mare e i venti prevalenti sono buoni medici, ma indipendenti dall’amministrazione.

Le pagelle della Duna – Infrastrutture

  1. Viabilità, Piste ciclabili. Voto 6 ½. Rimangono le solite criticità nelle zone più circolate, figlie di un piano del traffico che aspetta da parecchi anni di essere rivisto. Bene le ciclabili, speriamo in un completamento della ciclovia Tirrenica. Andrebbe sistemato il tratto nord, accanto al fosso Cervia e servirebbero le interconnessioni. Progetti ce ne sono, attendiamo fiduciosi.
  2. Fognature ed allagamenti, voto 5 costante. «Presto provvederemo al rifacimento ed al riassetto della rete fognaria…» e così, di anno in anno, si rimanda il problema al prossimo evento. Anni perduti. A questo va aggiunto il costante problema della Gora.

Le pagelle della Duna – Mare

  1. Spiagge e acque. Voto 6-. Argomento con luci ed ombre. Se la spiaggia è molto aumentata per effetto delle soffolte che fermando/moderando il moto ondoso hanno in qualche modo arrestato l’erosione e fatto aumentare notevolmente l’arenile, c’è stato un significativo peggioramento della sabbia, anche dovuto ai costanti interventi di ripascimenti per mezzo di sorbone e trasporti da una parte all’altra. Manca ancora uno studio e un progetto complessivo su tutto il fronte mare e perciò si danno risposte episodiche e localizzate. La spiaggia c’è, meno la qualità. Sulla qualità delle acque dobbiamo dire che le nostre acque, tranne alcuni punti in centro, sono pulite. Purtroppo i lavori descritti sopra hanno penalizzato molto flora e fauna marina (posidonia in primis). Quindi, trattandosi di una pagella ambientale, daremmo un complessivo 6 scarso al mare.
  2. Duna, ricostruzione-salvaguardia. Voto 6 1/2. Sembra reggere nell’area del Tony’s l’intervento fatto sulla staccionata a protezione della duna costiera e della vegetazione (vegetazione pioniera, flora psammofila, altre specie arboree). Vedremo nel proseguo della stagione invernale, ma ci sembra che l’intervento sia, per la prima volta, ben fatto. Speriamo in strutture che impediscano l’attraversamento e il calpestio.

Le pagelle della Duna – Rifiuti

  1. Inceneritore. Voto 7. L’inceneritore è fermo e buona parte del merito va riconosciuto al Comune di Follonica (e a quello di Scarlino) che ha accolto e portato avanti le istanze dei cittadini e delle associazioni. Vedremo come evolverà la vicenda alla luce dei nuovi importanti acquirenti dell’Impianto, e degli appetiti che l’acquisizione potrebbe generare.
  2. Raccolta differenziata. Voto 5. Anche qui più ombre che luci. Sicuramente c’è stato un aumento quantitativo della differenziata, bisognerebbe sapere però quale sia poi la percentuale di utilizzo nel riciclo del differenziato, cioè la sua qualità. Le esperienze di altri comuni italiani ci dicono che la scelta, imposta da Sei e accettata dall’amministrazione, dell’utilizzo dei cassonetti a tessera magnetica e non quella di estendere la raccolta differenziata porta a porta a tutto il comune, va a scapito della qualità della raccolta stessa. E minor qualità significa anche più costi, e ne fanno fede le nuove bollette di fine anno.

Le pagelle della Duna – Verde pubblico

  1. Decoro cittadino: voto 5,5. I social network continuano a documentare impietosamente e a più riprese, le anomalie: la sporcizia (a giustificativo l’ignoranza e l’inciviltà di alcuni), incuria e trasandatezza lungo strade e marciapiedi, non una bella cartolina per una città basata sul turismo.
  2. Pinete e verde  pubblico: voto 4. Il disastro è ancora sotto gli occhi di tutti. Dopo l’intervento sulla pineta di ponente /parco dei bimbi, tutto tace, ma intanto si taglia e nessuna ripiantumazione delle dozzine di pini morti e tagliati è in atto. Mancano in città più di 170 alberi, tagliati (ultimi una ventina di tigli sulla massetana) e mai rimessi. Manca la manutenzione della pineta, sono presenti molti pini secchi che andrebbero tolti e sostituiti. Desolante.
  3. Consumo suolo: Voto 4. Il consumo di suolo è uno degli elementi di continuità di questa amministrazione con quelle che l’hanno preceduta e non si vedono segnali di inversione o ravvedimento. In una città con 9000 seconde case e decine di capannoni vuoti, si progetta di continuare costruire nuovi manufatti, cementificando ed asfaltando suolo, distruggendo campi, olivete e vantandosene.
    In una città dove ci si ostina a chiamare Parco Centrale una distesa di asfalto, bettonelle e cemento che potrebbe essere utilizzato come posteggio non solo il venerdì per l’area mercatale, ma anche nei due mesi estivi di punta, si progettano nuovi posteggi asfaltando aree verdi e prati.
    Ci sembra che in troppi si sciacquino la bocca con il cambiamento climatico, il rispetto delle piante, la necessità di non consumare suolo, ma poi nei fatti agiscano da distruttori e responsabili del cambiamento climatico stesso.
  4. Parco di Montioni voto 4. Un inappellabile 4 per una realtà che sembrerebbe inesistente ma torna sempre nei programmi elettorali come possibile volano per la diversificazione del turismo, per poi essere costantemente ignorata. Nessun intervento di conservazione del patrimonio storico, silenzio assoluto sulla destinazione amministrativa (Parco, riserva, area regionale, nulla sappiamo), fondi disponibili provenienti annualmente dal conferimenti dei gessi Venator alla ex cava che nonostante delibere votate all’unanimità non vengono affatto spesi in interventi sul “parco”.

Le pagelle della Duna – Considerazioni finali

Pagella con poche luci e diverse ombre, aldilà di mettere l’accento sulle une o sulle altre noi della Duna auspichiamo che il dibattito in corso a livello mondiale sui temi ambientali, porti ad una maggiore sensibilità anche dei politici locali su questi argomenti e noi ci saremo come al solito a dare il nostro contributo e stimolo.

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