GROSSETO. Un anno e mezzo di violenze continue, di botte e minacce, di ferite provocate con coltelli e forbici. E con il fuoco. Un incubo, quello vissuto dall’ex compagna di un uomo di 33 anni residente sull’Amiata, che è stato interrotto solo quando i carabinieri si sono presentati con un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice.
Nel febbraio 2021 l’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Di Meglio, fu messo ai domiciliari e la donna fu finalmente libera.
Un anno e mezzo di violenze e minacce
Per un anno e mezzo, la donna ha subito violenze fisiche e psicologiche continue. Minacce, aggressioni, botte. Il suo compagno, un uomo di 33 anni, era spesso ubriaco e quando l’alcol faceva effetto, la sua violenza esplodeva. Come quando, nell’autunno del 2019, le versò del liquido infiammabile addosso e le bruciò i capelli, o, come avvenne nell’inverno successivo, la chiuse fuori da casa completamente nuda, lasciandola al freddo e al gelo a lungo.
La prendeva spesso a calci e pugni, offendendola, spesso la mandava via da casa, la gettava a terra in giardino, continuando a urlarle di andarsene. Un giorno, mentre in casa c’era anche un altro uomo, il 33enne le prese la testa per sbatterla contro al termosifone.
L’apice di quella situazione che per la ragazza era diventata insostenibile, arrivò nel mese di marzo, quando una sera la ferì puntandole una forchetta al collo, urlandole che se ne sarebbe dovuta andare. Pochi minuti dopo, la scaraventò sul letto e dopo averle tenuto le mani bloccate, la ferì con le forbici al dito di una mano. «Ti avevo già avvisato – le disse quella sera – io già l’ho rifatto». Subito dopo, le bloccò di nuovo le mani e la ferì alla gola con le forbici.
Arrivata l’estate, la situazione tra i due non era cambiata: una notte la costrinse a dormire in giardino, continuando a minacciarla con il coltello, dicendole continuamente: «Non sei degna di stare al mondo, sei un nulla, una nullità, un essere insulso». E ancora: «Non ridi mai, te lo faccio io un bel sorriso da orecchio a orecchio», mimando con un dito sotto al collo il segno dello sgozzamento. Ma le parole più tremende, sono quelle che l’uomo aveva pronunciato dopo averla ferita alla gola con le forbici: «Il mio capolavoro non è finito – le disse – e mi dispiace di non averlo finito».
Patteggia dopo il risarcimento
La donna, assistita dall’avvocato Mauro Ricci, non si è costituita parte civile. Il suo ex compagno l’ha risarcita: l’uomo ha quindi chiesto al giudice Andrea Stramenga di poter patteggiare la pena. Era a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. La sostituta procuratrice Anna Pensabene ha prestato il consenso: l’uomo sconterà una pena di due anni e messo oltre al pagamento delle spese processuali.
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Redattrice di MaremmaOggi.
Per gli amici, è quella che scrive per mestiere di cronaca nera ma che ti chiede consigli su scarpe, borse e creme. Per i lettori di MaremmaOggi, è Francesca Gori, la redattrice che si tuffa a capofitto nelle storie più buie, senza mai perdere l'umorismo (nero, ovviamente).
Cresciuta a pane e romanzi noir, con una predilezione per i misteri irrisolti e le atmosfere alla Tim Burton, non ha mai superato la sua cotta adolescenziale per Mercoledì Addams.
Quando non è al lavoro a inseguire un’ultima notizia, la trovi con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica a tutto volume. Ma il suo vero rifugio è il blu profondo del mare. Sott'acqua, dove il silenzio rompe finalmente il frastuono della vita frenetica e trova la pace.
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