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“Lasciamoli brillare” con la Danceability

Persone abili e disabili si incontreranno per danzare insieme al Cassero senese, un’iniziativa che esalterà il ballo come linguaggio universale
Una foto durante un’attività di gruppo

di Steven Santamaria

GROSSETO. Con la danza si può andare oltre le disabilità. Mercoledì 24 agosto al Cassero senese è atteso lo spettacolo di beneficenza di “Danceability”, una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme. La tecnica sfrutta un percorso di ricerca che utilizza le abilità fisiche ed espressive individuali. Lo scopo è quello di rendere accessibile il linguaggio della danza a tutte le persone interessate, senza preclusioni di età, di esperienza o di condizione fisica e mentale.
Si è sviluppata negli Stati Uniti, utilizzando i principi della “Contact Improvisation”, grazie all’impulso di Alito Alessi, danzatore e coreografo, direttore della Joint Forces Dance Company.

Le disabilità non contano, e ballano

“Lasciamoli Brillare” è diretto dall’insegnante Katia Remati della scuola Bulli e Pupe. I suoi ballerini si esibiranno insieme alle ragazze della Asd Sinfonika orientale di Grosseto con le sue spettacolari esibizioni di danza del ventre, presentate dall’artista Valentina Corsetti.
C’è un altro aspetto che aleggia come uno spettro nella mentalità comune: la persona disabile ha problemi, quindi ci si preoccupa troppo spesso dell’aspetto assistenzialistico, portandoci a non considerarli per quello che sono, delle semplici persone come tutti, che possono desiderare di entrare anche loro nel mondo artistico a pieno titolo o, anche solo trascorrere qualche ora serenamente.
Se riuscissimo ad eliminare questo spettro, la Danceability non risulterebbe una tecnica così speciale ed anomala, come viene a volte presentata, ma acquisirebbe il suo reale valore: una danza praticata da qualsiasi persona, sia essa abile o disabile, sia essa ballerina o persona che non si è mai confrontata col mondo artistico.

L’evento è organizzato in collaborazione con le Istituzioni le Mura, l’associazione Musical-mente odv. Ha il patrocinio del Comune di Grosseto e della Provincia di Grosseto e del Mosaico del Volontariato.

La soddisfazione degli organizzatori

Organizzatori e istituzioni insieme per salutare l’iniziativa

«Siamo davvero felici di poter dare il nostro supporto ad uno spettacolo che ha finalità così nobili, – spiega il presidente del ponsiglio comunale Fausto Turbanti – l’arte e la danza si fondono con la bellezza naturale delle nostre Mura medicee e con la loro storia. Uno spettacolo che esalterà il ballo come un linguaggio universale accessibile a tutti, che non ha bisogno di conoscenze pregresse o di uno studio approfondito per essere compreso a fondo».

Dello stesso avviso l’insegnante e il direttore artistico Katia Remati, Francesca Maggi (vice presidente delle Istituzione Le Mura) e Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto. «È importante sostenere un progetto così lodevole – dice Limatola – che da un lato ha il merito di riconoscere il valore artistico e la funzione comunicativa della danza e dall’altro pone l’attenzione di tutti al tema dell’inclusione delle persone disabili, suggerendo l’approccio corretto per rapportarsi con la disabilità, nella più totale normalità e naturalezza come avviene appunto nella danza. Danceability consente l’incontro tra persone con capacità e caratteristiche diverse: attraverso la magia della danza si creano ponti e relazioni, si abbattono i muri».

Il presidente dell’associazione Musical-mente odv appoggia l’iniziativa e sottolinea quanto serva “scrivere a caratteri cubitali” che la Danceability non si presenta né ha la pretesa d’indossare la veste della terapia, bensì solo quella dell’espressione artistica e creativa. «Risulta, quindi, per lei normale presentarsi come espressione creativa che permette a persone con differenti esperienze di incontrarsi in una classe per danzare insieme – puntualizza il presidente – volevo infine ringraziare Le istituzioni Le Mura, il presidente della Provincia di Grosseto e il Comune di Grosseto».

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