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l’Africa vista con gli occhi di Gangale

Il fotoreporter ha vissuto per vent’anni nel continente nero: ha documentato i grandi cambiamenti del continente nero
Un manifestante cerca di bloccare un mezzo con cannoni ad acqua della polizia durante delle proteste a Nairobi.
Un manifestante a Nairobi

di Federica Rossi

CASTELL’AZZARA. Com’è l’Africa? «L’Africa è una vastità di zone remote, uno stato dell’anima prima ancora che uno stato mentale. Le persone sono semplici accomunate dalla sofferenza di una povertà estrema, malattie, guerre, corruzione politica, divisioni tribali».
Cambiare le abitudini di un popolo non è un’impresa facile. Riccardo Gangale, fotografo professionista con quasi 20 anni di esperienza in Africa e in Europa, ha documentato i cambiamenti sociali e i disastri naturali del continente nero . Le sue immagini, di grande impatto sociale  aiutano a capire questa terra magica, straordinaria e palcoscenico di emozioni contrastanti.
Gangale, ha vissuto dal 2003 al 2008 in Ruanda e dal 2008 al 2017 in Kenya, prima di trasferirsi a Castell’Azzara, dove gestisce un alloggio residenziale e dove collabora con l’Agenzia Luigi Benelli di Maro.
Le sue fotografie sono esposte in tutto il mondo e pubblicate in alcuni libri. Ha collaborato con agenzie comel’Oms, l’Unicef, la Fao, Unhcr, Unep e Undp. I suoi lavori ritraggono rifugiati e persone sfollate in Kenya, Somalia e Uganda, iniziative di educazione e alfabetizzazione, salute materna e infantile, conservazione della foresta Mau in Kenya.

Il suo lavoro di fotogiornalista lo ha portato a dover affrontare situazioni di pericolo, laddove lo scenario della guerra civile rappresenta un ostacolo per gli occidentali che si trovano ad operare in condizioni estremamente rischiose.
Non è semplice, testimoniare la realtà in un Paese che non accetta cambiamenti, lascia segni indelebili sulla pelle di chi li vive e li racconta. Con il passare degli anni, Riccardo Gangale, si è scontrato con l’abitudine delle cose che – potrebbero essere e diventare – ma rimangono invisibili.
La mancanza di igiene nonostante gli aiuti umanitari persiste e sopravvivere diventa una lotta quotidiana. Le scelte economiche, politiche, e ambientali sbagliate sono terreno fertile per la criminalità.
Questo continente, considerato povero, paradossalmente è ricco di ogni risorsa, in particolare di una popolazione giovane, cosa sempre più rara sul pianeta.

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