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La solitudine degli hikikomori debutta su RaiPlay

Sulla piattaforma streaming un cortometraggio di Francesco Falaschi, nella giornata nazionale sulle dipendenze e il cyberbullismo, grazie alla collaborazione tra la Scuola di cinema di Grosseto e il Coeso Società della Salute
Cecilia Dazzi nel cortometraggio

GROSSETO. Arriva su RaiPlay il cortometraggio “Ho tutto il tempo che vuoi” di Francesco Falaschi, la pellicola realizzata nell’ambito della collaborazione tra la Scuola di cinema e il Coeso Società della Salute di Grosseto. Dal 27 novembre sarà possibile vedere sulla piattaforma streaming, in occasione proprio della Giornata nazionale sulle dipendenze e cyberbullismo, l’ultima fatica del regista grossetano dedicata al fenomeno dell’hikikomori, il termine giapponese che indica chi ha scelto di ritirarsi dalla vita sociale, giungendo a livelli estremi di isolamento, con abbandono della scuola nella fascia 15-19 anni.

Un fenomeno che colpisce i più giovani

«L’obiettivo del cortometraggio – ha spiegato Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso SdS – è quello di far luce, tramite un sistema comunicativo alternativo e facilmente accessibile, su un fenomeno complesso che colpisce più di 100mila ragazzi del nostro Paese. Purtroppo, in ragione dei lockdown imposti per contrastare e la pandemia da Covid-19, il fatto ha registrato un’impennata sensibile dei casi, raggiungendo fino ad un milione di giovani, con un’età compresa tra i 14 e i 30 anni, che oggi si trovano in una condizione di dipendenza digitale e di ritiro sociale».

Le riprese del cortometraggio, prodotto dall’Associazione culturale Storie di cinema, in collaborazione con Rai Cinema, sono avvenute nel febbraio 2020 e raccontano la storia e l’intenso rapporto tra un’educatrice, interpretata da Cecilia Dazzi (La porta rossa, Habemus papam), e dall’attore Luigi Fedele (Io ti cercherò, Quanto basta) nel ruolo di un diciassettenne isolato dal mondo. La regia, a cura di Francesco Falaschi, si è sviluppata attraverso un workshop con gli allievi della Scuola di cinema di Grosseto, mentre la sceneggiatura, a firma di Alessio Brizzi e dello stesso Falaschi, è stata scritta all’interno dell’esperienza laboratoriale dei corsisti della stessa Scuola di cinema.

«Questo lavoro si aggiunge ad altri realizzati insieme alla Scuola di cinema  – ricorda Fabrizio Boldrini –  Abbiamo affrontato il tema degli stili di vita e realizzato una web serie “Aiutanti di Mestiere” dedicata al lavoro dell’assistente sociale. Crediamo che lavorare attraverso le immagini e la cinematografia sia un modo innovativo e immediato per trattare i temi e le problematiche dei giovani: per arrivare a loro è fondamentale utilizzare i loro linguaggi e i loro canali, per dare aprire prospettive capaci di trattare argomenti complessi e dare suggerimenti a chi vive una condizione di difficoltà».

Rai Pubblica Utilità renderà, inoltre, accessibile il cortometraggio attraverso l’audiodescrizione per i non vedenti ed i sottotitoli per i non udenti.

 

 

 

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