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La Misericordia: «I Porciatti hanno già una degna sepoltura»

Il governatore della Misericordia replica al discendente dei Porciatti, Lorenzo Martinelli, e spiega che i resti resteranno nei loculi sotto alla cappella monumentale
La cappella monumentale Porciatti-Martinelli al cimitero della Misericordia
La cappella monumentale Porciatti-Martinelli al cimitero della Misericordia

GROSSETO. I Porciatti hanno già una degna sepoltura. Lo chiariscono dalla Misericordia, con una lettera del governatore Edoardo Boggi, che precisa come stanno le cose. Contestando, al tempo stesso, quando dichiarato da Lorenzo Martinelli, uno dei discendenti di Lorenzo e Porzio Porciatti.

La Misericordia: «Lorenzo e Porzio Porciatti hanno già una degna sepoltura»

«Non è vero che Lorenzo e Porzio Porciatti non abbiano già una degna sepoltura – scrive il governatore della Misericordia, Boggi -. Se non avessero avuto sinora degna sepoltura le loro spoglie mortali non esisterebbero neanche più, e quindi adesso nessuno, neanche il sig. Lorenzo Martinelli, potrebbe chiedere di spostarle altrove».

«Infatti, le spoglie dei benemeriti attualmente riposano nel cimitero della Misericordia di Grosseto in tombe site nel pavimento della cappella gentilizia della famiglia Porciatti-Martinelli situata nel chiostro del cimitero della Misericordia di Grosseto».

Una degna sepoltura da oltre 100 anni

«La cappella Porciatti-Martinelli, come da foto che si allega, è costituita, oltre che dalle tombe a terra, anche da una parete dove sono collocate lapidi e sculture commemorative sia degli illustri Lorenzo e Porzio che degli altri loro familiari e congiunti ivi sepolti, ritenuta “degna sepoltura” dalla famiglia negli ultimi 100 e più anni» (Porzio è morto nel 1917, a soli 21 anni, Lorenzo nel 1928, ndr).

«Tali opere lapidee e scultoree, hanno ricevuto anche un vincolo monumentale e pertanto resteranno per sempre a imperituro ricordo ed omaggio dei defunti cui sono dedicate».

La Misericordia: «Non ci sarà una sepoltura comune»

«Non è vero – scrive ancora Boggi – che l’Arciconfraternita di Misericordia di Grosseto voglia dare sepoltura comune a Lorenzo e Porzio Porciatti».

«Per dovere di verità e di completezza informativa, sia pure nel modo più sintetico possibile e senza con ciò voler ampliare il tema in discussione o coinvolgere altri soggetti si deve aggiungere che Lorenzo Martinelli non è l’unico discendente in vita di Porzio e Lorenzo Porciatti».

«L’Arciconfraternita per decidere cosa fare ha dovuto necessariamente tener conto delle volontà di tutti i consanguinei e non solo del sig. Lorenzo Martinelli, visto il rifiuto di prorogare la concessione della cappella che attualmente raccoglie le spoglie di Lorenzo e Porzio Porciatti e di altri 12 loro familiari».

«Il rifiuto di prorogare la concessione è giunto del tutto inaspettato visto che l’argomento era noto alla famiglia già da prima del decesso del compianto Vittorio Martinelli, e quindi non è neanche corretto l’aver affermato che l’Arciconfraternita ha comunicato la scadenza della concessione all’indomani della morte dell’avvocato Martinelli inducendo il lettore a considerare tali comunicazioni intempestive e non rispettose del lutto familiare».

«Per regolamento cimiteriale i resti dei defunti, devono essere esumati e raccolti per essere inseriti nell’ossario comune qualora i discendenti non provvedano a mantenere la cappella rinnovandone la concessione».

La scelta della Misericordia: una nuova lapide

«Ma l’Arciconfraternita, conscia della storia della città e rispettosa della memoria dei benemeriti Lorenzo e Porzio Porciatti, ha comunicato ai discendenti, visto il mancato accordo tra loro sulla destinazione dei resti più volte sollecitato, che alla scadenza della concessione della cappella di famiglia, invece di collocare nell’ossario comune le spoglie esumate dei benemeriti e degli altri familiari per i quali era stato raggiunto il termine per procedere alla esumazione, esse sarebbero state raccolte in singole cassette nominative, e inserite nel loculo sottostante al monumento loro dedicato, con l’apposizione di una nuova lapide riportante i dati dei defunti ivi sepolti».

«Il tutto integralmente a spese dell’Arciconfraternita, la quale avrebbe effettuato anche le procedure per l’identificazione dei resti esumati in base agli elementi empirici rinvenuti durante le operazioni in quanto l’area fu sommersa con l’alluvione del 1966 e si presume che le spoglie e le casse originarie si presentino deteriorate al momento dell’esumazione».

«Al sig. Lorenzo Martinelli ed agli altri discendenti dei benemeriti Porciatti era stata indicata la possibilità di assistere alle operazioni di esumazione, di riservare per loro i loculi antistanti al monumento, visto che non tutte le salme attualmente lì sepolte devono essere esumate così da mantenere una continuità familiare delle sepolture, e di effettuare test approfonditi per l’identificazione dei resti mortali dei loro consanguinei qualora non identificabili al momento dell’esumazione».

«Solo queste due ultime opzioni, la concessione dei loculi loro riservati e gli eventuali test d’identificazione sarebbero stati a loro spese, non la concessione del loculo ove collocare i resti mortali esumati».

«Non si crede che tale nuova modalità di conservazione delle spoglie degli illustri grossetani Lorenzo e Porzio Porciatti, peraltro normativamente imposta, sia meno “degna” di quella attuale o della cremazione ipotizzata dal sig. Lorenzo Martinelli».

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