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La mappa delle strade a rischio cinghiali

La Toscana maglia nera tra le regioni per gli incidenti causati dall’attraversamento di animali selvatici, ungulati in cima: ecco quali sono le strade più pericolose in Maremma
Un cinghiale mentre attraversa la strada all’Argentario

 GROSSETO. Non è cambiato nulla. Anzi, semmai, la situazione sembra essere peggiorata. Perché con 20 incidenti gravi la Toscana si conferma, nel 2022, la prima regione per numero di incidenti provocati da animali selvatici. In quattro anni il numero di incidenti che hanno causato feriti o lesioni mortali è salito a 67. Un triste primato, certificato dall’ultimissimo Osservatorio sugli incidenti degli animali dell’Asaps relativo al 2022, che arriva a pochi giorni di distanza dall’ennesima tragedia consumata sulle strade toscane, lungo la via Bolognese, all’altezza della frazione del Carlone, nel comune di Scarperia e San Piero, dove Emanuele Diamanti, 47 anni, ha perso la vita dopo aver urtato un cinghiale. E anche in Maremma, la situazione non è cambiata molto negli ultimi tempi. 

Minaccia alla sicurezza di motociclisti e automobilisti

A denunciarlo è Coldiretti Toscana che ha stilato una mappa regionale delle strade di tutte le provincie dove la presenza di cinghiali, e di altre specie selvatiche, rappresentano una minaccia costante alla sicurezza di automobilisti, motociclisti e ciclisti.

«La presenza fuori controllo degli ungulati è diventato di problema di sicurezza che riguarda tutti. Cinghiali, daini, caprioli e mufloni non devastano solo i raccolti degli agricoltori ma sono un pericolo per la circolazione stradale, per le aree urbane e per la salute pubblica. Nella nostra regione centinaia di km di viabilità tra statali, regionali, provinciali e comunali sono diventate delle trappole a causa delle alte probabilità di imbattersi in un cinghiale che sbuca all’improvviso in mezzo alla carreggiata con conseguenze purtroppo anche gravissime per chi percorre quel tratto. – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – A spingere i cinghiali nelle aree urbane è il numero fuori controllo di questa specie che nella nostra regione ha superato i 300 mila esemplari insieme ad altri fattori come la siccità, la presenza di una popolazione di predatori, il lupo, in forte aumento che li minaccia, la facile disponibilità di cibo nei centri abitati e l’incuria delle aree periurbane». 

Cinquanta strade osservate speciali

Sono una cinquantina, in tutta la regione, le strade individuate dal monitoraggio di Coldiretti ritenute ad elevato rischio . Si tratta di strade dove si sono verificati incidenti, anche mortali, documentate dalle cronache o oggetto di segnalazioni ripetute di attraversamento di cinghiali ed altre specie da parte degli agricoltori. Spesso si tratta di strade che confinano con parchi e boschi anche importanti come la Superstrada Fi Pi Li, l’Autostrada A 11 Firenze Mare e l’Autopalio Siena – Firenze.

A Grosseto la via Aurelia nei tratta tra il capoluogo e Albinia, la Strada provinciale Montiano e la SR 74 Maremmana

Da anni Coldiretti si sta battendo per ristabilire l’equilibrio. In Toscana, su sollecitazione della Federazione regionale, è stata modificata dalla Regione Toscana la legge 310/2016, per consentire agli agricoltori-cacciatori di intervenire direttamente contro gli ungulati per proteggere i raccolti, dopo averne segnalato la presenza nei propri fondi. Ora anche il Governo nazionale si muove. «È una prima misura – conclude il presidente regionale, Filippi – Quello che chiediamo è un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 che consenta di estendere i piani di controllo coordinati dalla Regioni ed arrivare così ad un contenimento drastico per contenere un fenomeno che non riguarda sol più e soltanto gli agricoltori ma tutta la collettività. Gli ungulati stanno provocando una strage sulle strade di tutto il nostro paese».

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