GROSSETO. Il 21 novembre è una ricorrenza importante per l’Arma dei carabinieri. In questo giorno infatti celebra la Virgo Fidelis, la sua patrona. Nello stesso giorno, vengono ricordate anche la “Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’orfano”.
Nella mattinata di oggi, infatti, all’interno del Duomo di Grosseto, Rodolfo Cetoloni, già vescovo della diocesi di Grosseto, ha officiato la Santa Messa. Alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, nonché di molti carabinieri in servizio ed in congedo, accompagnati dai loro familiari e amici.
I ragazzi dell’artistico hanno dipinto in piazza
La cerimonia è andata avanti mentre le quinte del liceo artistico del “Polo Bianciardi” di Grosseto si sono messe all’opera davanti alla scalinata del Duomo. Per celebrare la patrona dell’Arma hanno realizzato un dipinto che rimarrà nella memoria di tutti.
L’opera raffigurante la “Virgo Fidelis”, è stata creata utilizzando dei colori a tempera su un pannello di legno. L’opera, una volta ultimata, sarà esposta all’interno della caserma “Canzanelli”, sede del comando provinciale carabinieri di Grosseto.
Il titolo di “Virgo Fidelis”, esprime pienamente il significato della vita di Maria e della sua missione. Per i carabinieri, la scelta della Madonna “Virgo Fidelis” come protettrice, è indubbiamente ispirata alla fedeltà. Una virtù propria di ogni servitore la patria, spiccatamente caratteristica dei carabinieri che hanno come motto proprio: “Nei secoli fedele”.
La battaglia di Culqualber
L’altra giornata commemorata oggi è appunto quella della battaglia di Culqualber. Un evento del 1941.
Il 22 novembre di quell’anno, in Africa Orientale, le truppe italiane si erano arroccate su posizioni difensive nella zona di Gondar. Mantenere la posizione costituì un enorme sacrificio per le truppe in campo. La battaglia nell’area di Culqualber fu particolarmente cruenta.
Alle operazioni partecipò il 1° Gruppo carabinieri mobilitato, che contribuì in maniera rilevante a tenere la posizione, fino al 21 novembre successivo. Quando, dopo aver continuato a combattere anche con le baionette e le bombe a mano, furono sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica dell’avversario.
Nella difesa i carabinieri si distinsero: fino alla fine opposero una strenua resistenza. Quasi tutti, infatti, caddero sul campo di battaglia. Per quei fatti, la bandiera di guerra dell’Arma dei carabinieri fu insignita della medaglia d’oro al valor militare.
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24 anni, laureato in storia dell'arte, ho voluto mettere l'arte da parte per inseguire il mio sogno di diventare giornalista.
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