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Italia Viva e Pizzuti ai ferri corti per i “Riformisti”

Lo scontro dopo una nota dell’associazione “Riformisti verso il terzo polo” sulla candidatura di Stefania Ulivieri a Gavorrano
Donatella Dominici e Valerio Pizzuti
Donatella Dominici e Valerio Pizzuti

GAVORRANO. Nuovo scontro fra Riformisti verso il Terzo Polo e Italia Viva a Gavorrano.

Tutto nasce dalla candidatura a sindaco di Stefania Ulivieri. Qualche giorno fa i “Riformisti verso il Terzo Polo” hanno chiarito di sostenere la candidatura di Andrea Maule. Ora Italia Viva replica, accusando gli stessi riformisti di volersi accreditare e, quindi, di tentare di sostituirsi a Italia Viva, sfruttando la presenza nell’associazione “Riformisti verso il Terzo Polo” del consigliere comunale Valerio Pizzuti.

Ecco il botta e risposta.

Riformisti: «Noi sosteniamo Maule»

«La candidatura a sindaco del comune di Gavorrano da parte dell’assessore al bilancio Stefania Ulivieri in ticket con Daniele Tonini annunciata come maxi-polo progressista è l’emblema della logica di apparato che, da sempre, governa la comunità gavorranese. Quella logica, cioè, che antepone da sempre l’interesse elettorale a quello del buon governo del paese, una coalizione che mette insieme tutto e il contrario di tutto, che va da Rifondazione Comunista fino al PD di Elly Schlein passando da Sinistra Italiana, Verdi, socialisti, in pratica una rivisitazione 3.0 della “gioiosa macchina da guerra” dell’ex segretario del Pds Achille Occhetto che nel 1994 perse clamorosamente l’elezione politiche».

«In questa accozzaglia multicolore stile “armata Brancaleone” non poteva mancare il partito territoriale di Azione che a nostro parere nulla ha a che fare con la politica nazionale del “Terzo Polo”, infatti chi si ritiene di area Liberale e Riformista non può stare in una coalizione di estrema sinistra che vuole solo mantenere il potere».

«Noi come “Riformisti – verso il terzo Polo” a Gavorrano abbiamo deciso di sostenere la Lista Civica del candidato a sindaco Andrea Maule perché lo riteniamo un professionista serio e competente prestato alla politica, l’uomo decisionista con un progetto condiviso che può guidare quel cambiamento che il comune di Gavorrano merita e aspetta dopo 15 anni di immobilismo passati dalla sinistra a combattere battaglie interne scandite da offese, carte bollate e querele».

«Quella sinistra che oggi vorrebbe farci credere che tutte quelle divergenze sarebbero state appianate e che sarebbero pronti a governare dopo il voto di maggio, ma ovviamente in caso di vittoria avrebbero i giorni contati non andando d’accordo su nulla e lascerebbero ancora senza una guida un comune che ha già gravi problemi di bilancio. Problemi aggravati per giunta dinanzi alla sentenza che condanna il Comune di Gavorrano a sborsare 1,3 milioni di euro erroneamente mai accantonati dall’amministrazione per una causa persa contro la Alpe Tosca che andava avanti dal 2012».

Italia Viva: «Provate a sostituirvi a noi, inaccettabile»

«In campagna elettorale – si legge nella nota di Italia Viva Grosseto – è comprensibile che ognuno cerchi di acquisire visibilità e che, soprattutto quando si trova in difficoltà, si adoperi per tirare, come si suol dire, l’acqua al suo mulino dicendo ciò che più gli conviene. Pertanto, che una associazione che fa capo a un multiforme gruppo dirigente abbia deciso di collocarsi sulla scena politica sfruttando una denominazione nota e che muova accuse, per quanto trite e maldestre, riguardo le scelte elettorali fatte da chi è realmente il “Terzo Polo”, benché non corrisponda a correttezza e lealtà verso i cittadini ed elettori, può non essere una “novità sotto il sole”».

«Ma è inaccettabile che questa stessa associazione, per tentare di accreditarsi sul territorio, provi a sostituirsi al partito di Italia Viva, che in provincia ha i suoi referenti legittimi nei membri del coordinamento provinciale, e tale mistificazione non può certo trovare fondamento nel citare il nome di un consigliere, a suo tempo eletto con i voti di Italia Viva, Azione e Socialisti Italiani, che peraltro ha deciso di firmarsi sulla stampa come consigliere comunale sine nomine e membro del direttivo della suddetta associazione».  

 

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