Ippodromo del Casalone, c'è il progetto: palasport e impianti olimpici | MaremmaOggi Skip to content

Ippodromo del Casalone, c’è il progetto: palasport e impianti olimpici

Il 29 luglio l’approvazione del bilancio della società, poi riprenderanno i contatti con fondi interessati a investire in un grande progetto
L'ippodromo del Casalone
L’ippodromo del Casalone

GROSSETO. Potrebbe essere una svolta per Grosseto. Ma il condizionale è d’obbligo.

Perché per due volte, prima per la pandemia, poi per la guerra in Russia, i contatti avviati con alcuni fondi di investimento statunitensi, contatti così avanzati che è stata fatta anche una due-diligence (attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa, per valutare la convenienza, ndr), si sono interrotti.

E, nonostante le solite smentite, che arriveranno anche stavolta, anche Distretti Ecologici, la società sponsor del Grosseto calcio, sta valutando l’affare.

Stiamo parlando dell’ippodromo del Casalone.

Un impianto che era un gioiello in città, ma che la crisi dell’ippica ha messo in ginocchio. Di fatto è chiuso dalla fine di marzo del 2018 anche se, ogni estate, viene fatta l’Endurance Internazionale. Ci sarà anche quest’anno, in agosto. E ci saranno gli arabi con i loro cavalli. Chissà che non sia l’occasione per prospettare l’affare anche a loro.

Il 29 luglio, con la seconda convocazione dell’assemblea dei soci, è in programma l’approvazione del bilancio della società Ippodromo del Casalone che, intanto, si è fusa con la Ippoinvest, società che controlla l’ippodromo abruzzese di San Giovanni Teatino a metà strada fra Chieti e Pescara.

Il 29 luglio si approva il bilancio

«Non è un bilancio semplice – spiega il presidente Alessandro Massai – perché abbiamo dovuto unire i bilanci di due ippodromi. Però alla fine lo abbiamo chiuso e il 29 luglio lo approviamo. Poi contiamo di riprendere i contatti con i fondi che già stavano verificando la società. Perché in mano abbiamo un grosso progetto, che potrebbe cambiare il volto della città. E ne abbiamo uno importante anche per San Giovanni Teatino. Solo che sono operazioni importanti, per le quali ci vogliono i soldi».

L’area ha un vincolo di invarianza. Un vincolo messo quando alcune famiglie, un secolo fa, donarono i terreni per l’ippodromo, inaugurato nel 1925.

In termini molto molto semplici, non è possibile farci residenziale. Deve essere destinata a impianti sportivi ma, di contorno, ci può essere il commerciale. Un po’ come negli impianti americani, o nei moderni stadi di calcio europei.

«L’ippica è in crisi – dice ancora Massai -. Le ultime scelte del ministero ci hanno messo in ginocchio. Siamo stati costretti a fermare le corse il 31 marzo 2018 a Grosseto e il 31 dicembre 2021 a San Giovanni, ci stavamo rimettendo troppi soldi. Però abbiamo progetti importanti, già con business plan, sia in Abruzzo che a Grosseto. A San Giovanni c’è un’intesa con il gruppo Marriott per realizzare uno Sheraton da 150 camere».

E il progetto per Grosseto?

«È un progetto grosso, che prevede una serie di impianti olimpici e il nuovo palasport cittadino. Inoltre palestre, aree fitness, ristorazione, tantissimo verde. Sarebbe una svolta per Grosseto, abbiamo un business plan, l’Amministrazione l’ha visto. Il problema è che ci vogliono investimenti importanti. Avevamo contatti con dei fondi di investimento, già nel 2019. Ma la pandemia li ha fatti allontanare. Sono tornati nel 2021, ma la guerra in Russia li ha fatti di nuovo prendere tempo. Dopo l’approvazione del bilancio torneremo a prendere contatti».

In effetti, con lo splendido Village del tennis e del padel a due passi, l’intera zona diventerebbe un quartiere dello sport. 

La planimetria dell’idea progettuale per un’area destinata a sport e turismo

 

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