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Insegnanti precari senza stipendio da dicembre

Russo (Flc-Cgil): «Ci sono decine di casi anche in Maremma. Ci rivolgeremo al nostro legale per l’ingiunzione di pagamento»
Una classe e, nel riquadro, Cristoforo Russo
Nel riquadro, Cristoforo Russo

GROSSETO. L’ultimo stipendio è stato accreditato a novembre, poi più niente. Sono migliaia in Italia gli insegnanti precari, chiamati per le sostituzioni Covid o per incarichi brevi, non annuali, che da tre mesi attendono di essere pagati per il servizio svolto. Moltissimi anche a Grosseto, diverse decine dei quali, nelle scorse settimane, si sono rivolti alla alla Flc-Cgil per trovare una soluzione al problema.

Da qui la decisione del sindacato di rivolgersi a un legale e procedere con un’ingiunzione di pagamento.

«Non si capisce perché i soldi, materialmente non ci siano – spiega il segretario provinciale di Flc-Cgil, Cristoforo Russo – dato che il ministero dell’Istruzione ha messo in finanziaria i fondi necessari. Solo che, evidentemente, questi fondi non sono stati assegnati al capitolo di spesa dal quale l’ente erogatore paga gli stipendi. Insomma, come avere il conto in banca, ma non poter accedere ai soldi. Il tappo, ci tengo a precisarlo non è la ragioneria territoriale, ma il ministero dell’Istruzione».

Una situazione inaccettabile, dunque, con insegnanti che hanno esaurito l’incarico e non sono stati ancora pagati, altri con l’incarico ancora in corso che non ricevono lo stipendio. Tanto più inaccettabile in quanto si tratta di dipendenti pubblici, quelli che nell’immaginario collettivo “riscuotono tutti i 27 del mese”, secondo un’idea trita del lavoro “statale”.

«Ci sono persone che non riescono a pagare le bollette pur lavorando.. Un simile problema si era verificato anche lo scorso anno con il cosiddetto “contingente Covid” e a distanza di 12 mesi si ripropone. L’impressione è che la pubblica amministrazione sia stata smantellata, vedi anche quello che è successo a gennaio con l’Inps che non paga il trattamento di fine servizio agli insegnanti in pensione. La scuola è al collasso, già è difficile trovare i supplenti figuriamoci se non vengono nemmeno pagati gli stipendi», conclude Russo.

 

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