FOLLONICA. Lunedì 3 novembre nel quartiere di Senzuno si respirava un’atmosfera ben diversa rispetto a quella del quartiere vivace e scanzonato che tutti conoscono.
L’esplosione all’ingresso del bar Senzuno, che domenica 2 novembre ha messo in allarme non solo il quartiere ma tutta la città, ha lasciato un segno tangibile: nelle attività commerciali di via della Repubblica, i volti tirati di gestori e clienti lasciano intendere che il bicchiere è ormai colmo.
Incendio doloso: usata una bottiglia con straccio-miccia
In mattinata sono arrivate le prime conferme dagli investigatori: l’incendio è chiaramente doloso. Le fiamme si sono sviluppate da una bottiglia quasi certamente di plastica, con dentro uno straccio usato come miccia.
Sono state le tende del gazebo a prendere fuoco per prime, facendo alzare fiamme e fumo e provocando poi il boato dell’esplosione.
Rudimentale o meno, poco importa: qualcuno ha collocato volontariamente quell’ordigno. Sul movente non ci sono ancora certezze e le indagini proseguono, ma il gesto ha riportato la città indietro nel tempo, allo choc della sparatoria del 2018 in via Matteotti, con un morto e due feriti: perse la vita Salvatore De Simone, rimasero gravemente feriti il fratello Massimiliano e la farmacista Paola Martinozzi.
Pur essendo fatti diversi e con conseguenze drammatiche differenti, nel sentire comune i due episodi si richiamano: a Follonica non era mai successo niente del genere.
E soltanto pochi giorni fa altre auto sono state incendiate nella parallela di via della Repubblica, mentre a luglio un’auto e uno scooter presero fuoco in una traversa della stessa strada.
Troppi episodi: la paura dei residenti
Una situazione che non può passare inosservata e che, soprattutto, sta creando ansia e apprensione tra i residenti.
«Sinceramente da qualche tempo ho paura a uscire – dice una donna spingendo una carrozzina – perché ho paura di ritrovarmi in mezzo a qualche brutta situazione».
Tra rabbia e rassegnazione, molti non si danno pace per la trasformazione del quartiere, un tempo tranquillo, costruito sul rispetto e sul senso di comunità.
«Qui non siamo noi il problema, noi follonichesi voglio dire. Il marcio è venuto da fuori e nessuno riesce a raschiarlo via – dicono – Qualcosa dovrà essere fatto, perché così non possiamo vivere».
Le parole del sindaco Matteo Buoncristiani
«Sono in contatto con il prefetto di Grosseto, che ho sentito telefonicamente anche stamattina, e con le forze dell’ordine – dice il sindaco Matteo Buoncristiani – le indagini sono in corso e l’attenzione è alta. Proprio per questo preferisco al momento non entrare nel merito della questione, gli inquirenti stanno facendo il loro lavoro».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità.
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