ROCCASTRADA. Il percorso per l’autorizzazione al mega impianto per la produzione di biometano a Pian del Bonucci, nel Comune di Roccastrada è momentaneamente in stand-by.
La conferenza di servizi decisoria convocata 17 gennaio in forma asincrona, per il rilascio dell’autorizzazione unica, di fatto è rimasta in sospeso, poiché non si è conclusa né è stata verbalizzata.
E sul sito della Regione relativo alla proceduta autorizzativa, non ci sono le osservazioni degli enti che hanno partecipato alla seduta.
La conferenza di servizi, peraltro, era stata convocata una prima volta già un anno fa, a seguito della richiesta di autorizzazione unica presentata dalla società titolare del progetto, la Mpn1 Green Energy srl di Verona, alla Regione (settore Servizi pubblici locali, energia, inquinamenti e bonifiche della direzione Ambiente ed energia). Quella di gennaio, dunque è la seconda seduta.
Dopo settimane di attesa, alla fine, è stata aggiornata al 23 marzo, alle 10.30, in questa occasione in forma sincrona, anche se al momento non è specificato se in presenza o meno. Questa volta possono partecipare anche comitati e associazioni ambientaliste, tra cui il comitato Val di Farma e il Forum ambientalista di Grosseto.
Tuttavia gli ambientalisti non nascondono alcune perplessità, come spiega per tutti Roberto Barocci, del Forum : «c’è il rischio di presentare osservazioni su un progetto che potrebbe essere già stato modificato, rispetto a quello in discussione il 17 gennaio, sulla base delle osservazioni degli enti partecipanti, che non conosciamo perché non pubblicate».
Il sindaco: «Lì, quell’impianto non si può fare»
La strada auspicata a questo punto è che venga richiesta una valutazione di impatto ambientale, che apre una procedura diversa da quella dell’autorizzazione unica e prevede ulteriori approfondimenti sul progetto.
Il sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola, da parte sua, ribadisce il suo No al progetto in quella zona – tra Ribolla e La Castellaccia, ai piedi di Montemassi – come aveva già dichiarato a Maremma Oggi e confermato nei giorni successivi in un comunicato.
«La nostra pianificazione urbanistica ha individuato l’area in questione come agricola e, come ho già detto anche alla società Mp1 Green Energy che ho incontrato nei mesi scorsi, non ci sono le condizioni per realizzare un impianto di natura industriale. Da parte mia metterò in campo tutte le azioni che mi consente la legge perché non venga fatto a Pian del Bonucci, dove sarebbe necessaria anche una variante urbanistica».
Dunque se venisse spostato nell‘area industriale del comune, confermata con il Piano strutturale e il piano operativo due anni fa al Madonnino, potrebbe invece essere approvato, «ferma restano l’analisi dell’impatto anche in quel caso, con il rispetto delle prescrizioni che verrebbero poste», conclude il sindaco.
Un impianto da 43.300 tonnellate di biomasse all’anno
Secondo la relazione tecnica della Mpn1 Green Energy srl, l’impianto per la produzione di biometano liquido da fonti rinnovabili prevede la fermentazione anaerobica di 43.300 tonnellate all’anno (stimate) di prodotti e sottoprodotti agricoli e reflui (118,6 tonnellate al giorno): vari tipi di insilati (14mila tonnellate annue), farine (4.500 tonnellate), stocchi di mais (3mila tonnellate), letame e liquami bovini (21.800 tonnellate).
Il risultato della fermentazione sono 4.493.988 metri cubi di metano allo stato gassoso all’anno, da ridurre allo stato liquido attraverso uno specifico impianto, con 59.333 tonnellate di digestato in uscita dall’impianto, circa 34.000 delle quali destinate allo spandimento.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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