Il grande cuore di Gigi: più di 6.000 euro dall'asta del Ricasoli Skip to content

Il grande cuore di Gigi: più di 6.000 euro dall’asta del Ricasoli

La soddisfazione e l’emozione della sorella di Ambrosio: nascerà un’associazione benefica per celebrare la memoria dell’artista scomparso poco più di un anno fa
Un’immagine dell’asta dedicata a Luigi Ambrosio dietro al bancone del caffè Ricasoli

GROSSETO. Che il grande cuore di Luigi Ambrosio, a distanza di più di un anno dalla sua morte, continuasse ancora a battere, in città se ne sono accorti tutti. E la conferma è arrivata quando sono state aperte le buste dell’asta degli oggetti del Ricasoli, organizzata in quel bar che era il suo mondo.

Sono più di 6mila gli euro raccolti: metà sono stati devoluti alla Farfalla, l’altra metà alla piccola Sofia, figlia dell’artista scomparso un anno fa, alla quale è stato intestato un buono fruttifero delle Poste. 

Un pezzetto di Gigi a casa di ognuno

L’idea di battere all’asta alcuni oggetti che fino a pochi giorni fa hanno arredato il Ricasoli e che sono stati raccolti negli anni in cui l’ex bomber del Grosseto ha gestito il locale in pieno centro, è venuta alla sorella di Luigi, Michela, all’amica Arianna Bernabini e a Marco Barcelli, oggi titolare del Caffè Ricasoli. E il traguardo raggiunto, è stato inaspettato. «Ci eravamo date un obiettivo – dice Michela – ovvero di arrivare a raccogliere circa tremila euro. Siamo stati travolti dall’affetto di tutti e abbiamo raddoppiato il risultato». 

6.110 euro, versati metà sul conto della Farfalla e l’altra metà in un buono fruttifero intestato alla piccola Ambrosio, che oggi ha 4 anni. E che è stata la prima a mettere un bollino nel locale cult, per indicare un oggetto da battere all’asta. «Era luglio – racconta Michela – quando abbiamo cominciato a pensare a questa iniziativa che ci spaventava anche un po’. Sofia prese un bollino e lo attaccò al bancone del bar. Allora ci sembrò quasi un segnale, era come se fosse quella la spinta a farlo». 

Il sistema utilizzato è stato quello dell’asta chiusa e il termine il 6 ottobre, giorno in cui Ambrosio avrebbe compiuto 42 anni. 

Arianna, Marco e Michela

«Ognuno ha donato quanto poteva – dice ancora la sorella di Ambrosio – C’è chi ha cercato di accaparrarsi a tutti i costi un pezzo, chi ha fatto l’offerta per una cosa sbagliando il numero e se n’è aggiudicato un’altra, chi ci ha chiamati per fare donazioni dall’estero. È stata davvero un’esperienza fantastica che ci ha dato la spinta ad andare avanti». 

Il futuro di G-side e del Ricasoli

Andare avanti significa continuare a lavorare per celebrare la memoria di Luigi Ambrosio, ma anche utilizzarla, quella memoria per fare qualcosa per gli altri. L’iniziativa, che Michela, Arianna e Marco hanno chiamato G-Side, “il lato di Gigi”, non si è conclusa con la distribuzione degli oggetti del Ricasoli a chi aveva partecipato all’asta. 

Luigi Ambrosio in Giappone

La saletta del bar è stata liberata dai tantissimi oggetti che l’arredavano e potrà ospitare mostre e installazioni.  Ora verrà anche creata un’associazione benefica, che si chiamerà appunto G-side. «Gigi era un’esplosione d’idee – continua Michela – e crediamo che il miglior modo per onorare la sua memoria sia questo. Proprio perché l’asta doveva essere un modo per ricordarlo a distanza di un anno dalla sua morte, abbiamo deciso di farla come l’avrebbe fatta lui: a mano, con le buste e la carta, con i bollini e le ricevute scritte sul blocchetto anziché online. Gigi riconosceva l’utilità del progresso ma si sbilanciava sempre e comunque verso la poesia: per questo collezionava vinili e continuava a utilizzare le bobine. Noi, ai suoi amici e alle persone che gli vogliono bene, abbiamo voluto restituire un pezzo di tutto questo». 

L’asta è stata successo e ora i familiari e gli amici di Ambrosio proseguiranno sulla strada che hanno intrapreso. Consapevoli del fatto, che quella spinta, quel calcio nel sedere di cui a volte c’è bisogno, arriverà proprio dall’ex bomber che era riuscito a portare la musica, l’arte e la poesia, nel cuore di tutti quelli che l’hanno conosciuto. 

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati