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Il “cantautore da strapazzo” made in Maremma

Con Grosseto e le persone nel cuore, Claudio scrive soprattutto di temi sociali: Mattarella e Papa Francesco gli hanno riconosciuto il merito

GROSSETO. Quel “da strapazzo” nasconde in verità una grande passione.

Claudio Orlando, 71 anni originario di Giuncarico, ma grossetano d’adozione, è a tutti gli effetti un cantautore. I suoi testi attingono a piene mani dal quotidiano, da quello che passa davanti agli occhi di tutti, ogni giorno: i temi sociali sono i suoi preferiti.

E visti i testi, forse, tanto “da strapazzo” come si descrive, Claudio non lo è. Conosce bene anche Erminio Sinni, vincitore del contest “The Voice senior 2020”. Da lui ha riadattato il testo per una delle sue canzoni: “Maremma“.

Attualmente segretario del settore giovanile dell’Unione sportiva Grosseto calcio, è stata proprio la sua passione per il pallone a farlo iniziare a scrivere: «Mi chiesero di fare l’inno al Sauro Rispescia – racconta Claudio davanti a un caffè – ho iniziato da lì. Poi mi hanno coinvolto sempre più i temi sociali, che parlano delle persone».

Infatti, i testi e le canzoni di Orlando, disponibili online sul suo canale Youtube, parlano dei clochard, dei giudici Falcone e Borsellino, dei nonni, della guerra in Ucraina, così come della nostra Italia e del terribile terremoto di Amatrice.

«Con “Gli angeli di Amatrice” ho voluto cantare del dramma vissuto dalle persone nel 2016 in quel territorio – racconta Claudio – sono stato a Borbona in quel periodo, uno dei borghi più colpiti. Ricordo di aver mangiato degli ottimi paccheri all’amatriciana sotto una tenda del Ministero dell’interno, dove ho presentato poi la mia canzone».

I riconoscimenti di Mattarella e Papa Francesco

La sua canzone più recente è “Piccoli eroi” dedicata ai bambini ucraini che si sono trovati davanti alla tragedia della guerra, della quale si sente molto orgoglioso. Le altre due composizioni che però gli hanno dato altrettanta soddisfazione sono “La nostra bandiera” e “L’abito più bello” (composta in pieno periodo pandemico).

Tutte composizioni raccolte dentro un CD inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a Papa Francesco.

Entrambi gli hanno risposto con una lettera. Prontamente incorniciate, rappresentano sicuramente una medaglia al petto per il suo spirito di comunità, e il suo interesse verso quei temi che spesso invece molte canzoni di successo, non toccano.

«Questi riconoscimenti rappresentano per me una grande soddisfazione – dice Claudio –  continuerò a scrivere finche potrò, parlare di storie e di persone mi ha sempre affascinato e coinvolto».

Per la canzone “I due giudici” su Falcone e Borsellino si è ispirato al sopravvissuto alla strage di Chinnici, Giovanni Paparcuri, per “Il Clochard” a dargli spunto è stata la storica figura di Giogio. Le sue composizioni trovano spesso il proprio nucleo nelle persone vere, reali, anche per questo forse Claudio riesce a scriverle con così tanta emozione.

Il cantautore da strapazzo ha Grosseto nel cuore

Inutile dire che Claudio oltre alle persone, abbia la sua città nel cuore, in particolare il mondo calcistico che ci orbita intorno.

In cantiere c’è un testo che possa essere il nuovo inno ufficiale del Grifone e accanto alle canzoni rimane il suo impegno per i giovani della squadra «In questi anni ho visto molti cambiamenti nel mondo del calcio, c’è sempre da imparare. Tra qualche anno smetterò per godermi a pieno la pensione, ma nel frattempo il mio impegno rimane, mi piace molto lavorare nel settore giovanile e poter dare una mano è davvero un onore. Il mondo del calcio della mia città mi ha sempre appassionato e questo è un modo per rendere qualcosa a una città che tanto mi ha dato».

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