GROSSETO. «Abbiamo appena comunicato l’esonero al tecnico Liguori». La voce di Lamioni affonda nella sala stampa rompendo l’attesa di una comunicazione, che aleggiava subito dopo il triplice fischio.
La caduta inequivocabile, netta e inspiegabile del Grifone allo Zecchini di fronte all’ultima in classifica, aveva infranto l’ultimo diaframma, spezzato il fragile filo che teneva a galla l’allenatore.
Lamioni: «Situazione divenuta insostenibile»
«Per una serie di motivi mi è pesato oggettivamente molto – ha proseguito il proprietario biancorosso – ritengo Liguori una persona veramente per bene, seria. Nel mondo dello sport persone come lui sono rarissime. Però la situazione era diventata insostenibile, serviva una scossa, uno shock. Il nostro obiettivo era una salvezza tranquilla per poi proiettarci nel prossimo campionato con l’intenzione di vincerlo».
«Quando perdi con gli ultimi dopo essere passati in vantaggio, quindi perdi 1-3 rischiando pure di prendere il quarto gol, significa che il vaso si è rotto in mille pezzi e non lo ricomponi. Questa prestazione, poi, segue quella contro il Trestina dove la squadra è stata premiata solo dal risultato del pari. In due gare con formazioni di bassissima classifica il Grosseto ha racimolato solo un punto con prestazioni bruttissime. Questi sono segnali che non potevano essere ignorati».
Si volta pagina: «Se tutto andrà come dovrebbe il nuovo tecnico sarà Giancarlo Favarin – annuncia Lamioni – nel mio progetto questa stagione doveva funzionare come fondamenta per la prossima, volevamo valutare con freddezza il materiale umano a disposizione per fare scelte oculate. Adesso col cambio di panchina varia molto il panorama, di tranquillo non esiste più niente».
«Le prossime gare (undici, ndr) dovranno essere interpretate col coltello tra i denti – termina Lamioni – ragionare meno sul futuro e pensare al presente. Avrei fatto molto volentieri a meno sollevare Liguori dal suo incarico, ma era inevitabile. L’involuzione della squadra, e di qualche singolo, è stata troppo profonda ed era impossibile continuare su questa strada».
Liguori aveva perso il polso dello spogliatoio?
«La squadra gli vuole bene, lo rispetta. Secondo me ha difeso troppo i suoi giocatori togliendogli le necessarie responsabilità, che funzionano come carburante e spinta per crescere. Non si può giustificarli sempre e comunque ponendosi come scudo di protezione. Anche fisicamente il gruppo è apparso in calo. Fino a che le gare potevano essere anche pareggiate la squadra lo ha fatto, alzando l’asticella si è disunita. Questo significa che non c’è il giusto gioco per attaccare».
Andrea Liguori inizia il cammino col Grosseto alla 3ª giornata, era il 18 settembre 2022, perdendo in casa con il Città di Castello (1-2). In totale sono 21 le sue panchine in biancorosso (15 all’andata, 6 nel ritorno).
Sotto la sua guida tecnica mette in classifica 28 punti – partendo da zero – un tragitto disegnato con 7 successi, 7 pareggi, 7 sconfitte, 22 gol fatti, 20 subiti, che lasciano l’uccellaccio a due lunghezze di vantaggio dalla zona playout.
Avanza il nome di Renato Buso
Al momento la società biancorossa sta riflettendo sul nome del nuovo tecnico. Nel pomeriggio di oggi, 13 febbraio, calano le percentuali di Favarin e avanza il nome di Renato Buso, 54 anni, attualmente nel settore giovanile della Fiorentina dopo aver allenato anche il Gavorrano e la Sangiovannese.
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