GROSSETO. Dopo una via intitolata ad Almirante, ora la maggioranza, con un odg presentato da Gino Tornusciolo, e sottoscritto da altri consiglieri, pensa di intitolare una via a Sergio Ramelli.
Ramelli era un militante del Fronte della Gioventù, formazione politica giovanile del Movimento Sociale Italiano, aggredito il 13 marzo 1975 da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia: Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari. Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione. Aveva poco più di 18 anni.
Ma, denuncia Giacomo Gori, nel consiglio comunale questo era l’unico atto presentato.
Gori: «Uno spettacolo desolante in consiglio»
«Stamattina (lunedì 24, ndr), il consiglio comunale di Grosseto ha offerto uno spettacolo desolante dell’attuale amministrazione. Un’assoluta mancanza di atti presentati dalla maggioranza, un vuoto politico che lascia i cittadini senza risposte e soluzioni concrete. L’unica delibera proposta, relativa alla commissione speciale sulla famiglia, è stata addirittura ritirata dalla stessa maggioranza, un chiaro segno di improvvisazione e mancanza di programmazione».
«Questa amministrazione si dimostra ogni giorno più imbarazzante, incapace di affrontare le reali problematiche della città. Non si lavora, non si portano atti in Consiglio, e le sedute vengono spesso rimandate per mancanza di argomenti. Un’amministrazione che non produce, che non risponde alle esigenze dei cittadini, che si trascina stancamente, senza visione e senza obiettivi».
«Oltre all’inconcludenza, emerge chiaramente una maggioranza lacerata al suo interno, tenuta insieme solo dalla paura di compromettere il risultato delle prossime elezioni amministrative del 2027. Una coalizione che antepone gli interessi di parte al bene della città, unita solo dalla convenienza elettorale».
Solo una via per Sergio Ramelli, iniziativa divisiva
«Tra i pochi atti presentati, l’intitolazione di una via a Sergio Ramelli si rivela un’iniziativa divisiva, che riaccende antiche contrapposizioni ideologiche tra destra e sinistra. Un’azione che sembra ignorare il regolamento comunale sulla toponomastica, il quale prevede un iter specifico senza necessità di un atto consiliare, soprattutto quando si toccano temi molto divisivi. Invece di unire la comunità, questa scelta alimenta ulteriori divisioni».
«I problemi dei cittadini richiedono impegno, capacità e determinazione, qualità che questa maggioranza ha smarrito. Non possiamo permettere che Grosseto rimanga ostaggio di un’amministrazione immobile e inconcludente, costretta a buttarla in caciara ed a salvare le sedute consiliare con “salvagenti ideologici”, proprio a causa della mancanza di idee e iniziative. È ora di cambiare rotta, di dare voce alle reali esigenze della città e di lavorare insieme ai cittadini per un futuro migliore. È necessario far nascere qualcosa di veramente nuovo, che sappia uscire dal torpore e dall’inconcludenza».
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