Gis al Cemivet, la sinistra contro Luca Sani | MaremmaOggi Skip to content

Gis al Cemivet, la sinistra contro Luca Sani

Sia Rifondazione che Partito Comunista criticano l’ipotesi dell’onorevole del Pd: «Manca il confronto con il territorio»
La benedizione dei cani al Cemivet
Un’immagine del Cemivet

GROSSETO. La proposta, formalizzata in Parlamento con un’interrogazione, di Luca Sani di “ospitare” il Gis dei carabinieri e i paracadutisti del Tuscania al Cemivet, non piace alla sinistra.

Sia Rifondazione che il Partito Comunista criticano con toni duri l’ipotesi.

Rifondazione: una scelta senza senso

Rifondazione Comunista dissente per una serie di motivi.

«L’onorevole Sani ritiene che cementificare oltre 70 ettari di territorio protetto del Parco di San Rossore forse sia disdicevole e noi siamo assolutamente d’accordo con lui! Però che cosa propone il deputato maremmano (evidentemente pensando che la sensibilità ambientalista debba accendersi solo in determinati casi, e forse quella dei deputati PD pisani si deve essere risvegliata)? L’onorevole Sani avrebbe individuato come più appropriato il Centro militare veterinario dell’esercito (CeMiVet) che si trova nel nostro territorio; e lo fa adducendo a supporto della propria tesi la mancanza di vincoli paesaggistici, e il fatto che alcuni spazi qui siano sottoutilizzati o addirittura dismessi e che avere un sito del genere sarebbe per noi fonte di grande prestigio (sic!) Ebbene, come partito della Rifondazione Comunista di Grosseto ci permettiamo di dissentire per tutta una serie di motivi.

  • Il centro ha una sua storicità, essendo infatti radicato nel nostro territorio, anche come deposito cavalli, già dalla fine dell’800
  • se al suo interno ci sono zone dismesse o sottoutilizzate è solo a causa di scelte sbagliate da parte dei vertici militari che hanno spostato parzialmente l’allevamento dei cavalli a Montelibretti (vicino Roma) così come sempre lì è stato spostato la scuola di mascalcia (che era aperta anche ai civili); su queste scelte è intervenuta più volte, inascoltata, anche la Cgil locale
  • per quanto riguarda l’impatto ambientale, ricordiamo all’onorevole Sani che il centro in realtà si trova a ridosso del padule, fondamentale per il passaggio della fauna migratoria
    Ma soprattutto sottolineiamo come l’isteria bellicista di cui il Pd sembra essersi fatto portavoce, faccia dimenticare una cosa fondamentale: com’è possibile destinare i fondi del Pnrr a una cosa del genere? Dopo due disastrosi anni di pandemia non si è ancora capito che non debbano essere tolte risorse a settori fondamentali come quello della sanità e della scuola? Noi ci opponiamo a questo desiderio di ulteriore militarizzazione al quale contrapponiamo quello della ripartenza del paese».

Partito Comunista: manca il confronto

«Oggi chi non è schierato con il Pd è contro e il Pd che sta conducendo un’operazione di trasformismo eccezionale perché sventola ancora la bandiera rossa nei momenti importanti e per fregare agli ignari cittadini consensi e poi, per superare gli esami di ammissione al nuovo centro destra moderato, si comporta in modi e scelte di tutt’altra natura».

«Non si capisce perché si cavalchi l’onda e mentre a Pisa si dice “no” alla costruzione di un reggimento di carabinieri paracadutisti, a Grosseto si apra le porte senza alcun confronto».

«Insomma in questo Paese c’è chi deve tacere ed essere censurato, quando va bene, e c’è invece che può fare quello che vuole scavalcando tutto e tutti. La democrazia è una cosa faticosa da attuare perché impone il dialogo, l’ascolto, il confronto e se questi ingredienti non ci sono è altra cosa».

«Tra poco si festeggia il 25 aprile e forse il significato di questa ricorrenza sta nel dialogo svoltosi fra Vittorio Foa, senatore socialista, partigiano del Partito d’Azione e Giorgio Pisanò, repubblichino, fascista fino alla fine, anche lui eletto al Senato della Repubblica dopo la Liberazione».

«”Abbiamo vinto noi e sei diventato senatore; se aveste vinto voi io sarei morto o in galera” fu la frase detta da Foa e che spiega perché anche chi oggi può scrivere, parlare, manifestare, protestare deve essere grato a coloro che hanno dato la vita per la libertà non di qualcuno ma di noi tutti e non concede a nessuno il diritto a censurare l’altro se non ci piace. Onoriamo i caduti ed il grande regalo che ci hanno fatto e pratichiamo la democrazia come esercizio non solo di cattura di consensi ma di condivisione di scelte».

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