FOLLONICA. Tanti consigli e tanti suggerimenti per mettere le aziende della zona industriale e artigianale di Follonica, spesso bersaglio di furti e danneggiamenti, al riparo dai malintenzionati. Di questo si è parlato lunedì 24 maggio durante l’incontro tra i rappresentati dell’Arma dei carabinieri, con in testa il comandante provinciale Giuseppe Adinolfi, il sindaco di Follonica Andrea Benini e i vertici di Cna, che avevano organizzato l’iniziativa per i propri assistiti.
SOS sicurezza
L’allarme sicurezza è stato ovviamente al centro delle domande degli operatori economici, che spesso si sono trovati ad avere a che fare con i raid dei ladri che, oltre a portare via soldi e attrezzature, si lasciano quasi sempre dietro alle spalle una scia di danneggiamenti.
I carabinieri hanno dato suggerimenti su come migliorare, per quanto possibile, le difese degli stabili, e scoraggiare così i malintenzionati. Verificare gli ingressi delle attività e lo stato di porte e finestre, installare sistemi di illuminazione supplementare, impianti di videosorveglianza a circuito chiuso e di allarme: per questi ultimi, in particolare, è stata ricordata la possibilità di collegarli con il servizio di pronto intervento 112, in maniera gratuita. È stato dato inoltre spazio alle domande ed alle osservazioni degli operatori, nella consapevolezza che la sicurezza non è una questione che riguarda esclusivamente le forze dell’ordine, ma si cura con costanza e si ottiene in maniera partecipata, dove ognuno prende parte ad un processo frutto di una visione condivisa e chiara, da cui possono nascere azioni positive che coinvolgono, pertanto, forze di polizia sul territorio, istituzioni pubbliche e privati cittadini.
Tutte le azioni in campo
Importante il contributo offerto dal Comune di Follonica, che da sempre ha a cuore il tema della sicurezza e che negli anni ha compiuto passi importanti, impegnando risorse significative. Il tutto compendiato nella parole del sindaco Andrea Benini: «Con i carabinieri, insieme a Cna, stiamo lavorando per creare un contesto di sicurezza maggiore nell’area della zona industriale di Follonica, sia per quanto riguarda la sicurezza reale che quella percepita – ha detto – Il lavoro investigativo svolto dall’Arma è importantissimo e ha portato a risultati significativi. L’amministrazione ha messo risorse proprie per incrementare la rete di videosorveglianza dell’area, inoltre ci siamo affidati al sistema Targamanent per individuare i soggetti che compiono i furti, così da accelerare i tempi delle investigazioni. Soltanto recentemente sono state installate 16 nuove telecamere all’interno dell’area per dare una copertura sempre più omogenea. Sappiamo che è importante agire il più possibile in tempi rapidi e avvicinarsi al momento in cui il fatto avviene e i nuovi sistemi sono stata installati con questo obiettivo. Proprio per questo stiamo collaborando con l’Arma, in modo da installare un monitor live, che permetta un controllo immediato delle riprese fatte dalle telecamere della zona industriale di Follonica».

Presenti all’incontro i vertici di Cna, il presidente Riccardo Breda e la direttrice Annarita Bramerini. «Ringraziamo l’Arma dei carabinieri e il Comune di Follonica per l’incontro con i nostri associati – hanno detto – Le preziose informazioni fornite dai carabinieri potranno aiutare le nostre imprese a rendere ancora più sicure le loro sedi, scongiurando così furti che spesso mettono a rischio l’attività stessa. Non stanchiamoci di fare prevenzione: la difesa passiva ha un costo, ma i sistemi funzionano se tutti insieme si riesce a fare rete; non stanchiamoci di denunciare, perché a volte anche i piccoli tentativi di furto nascondono una grande organizzazione e segnalare ogni fatto significa dare alle Forze dell’ordine gli elementi fondamentali per lavorare. Il dialogo tra l’Arma e gli imprenditori è un fattore importante e prezioso che dobbiamo portare avanti».
L’incontro si è concluso con l’invito, da parte dei carabinieri, ad avere un dialogo costante non solo per realizzare quella necessaria prossimità al cittadino che l’istituzione persegue giornalmente, ma anche perché gli imprenditori, che vivono l’area industriale per gran parte della loro giornata, grazie alle loro informazioni e segnalazioni possono arricchire quel patrimonio di informazioni, insostituibile per le attività di prevenzione come per quelle investigative.
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