Fosso Beveraggio, scarichi abusivi dai negozi. Ordinanza del sindaco Skip to content

Fosso Beveraggio, scarichi abusivi dai negozi. Ordinanza del sindaco

Il Forum ambientalista: «L’ordinanza non risolve il problema. Ma il sindaco certifica che c’è un problema di igiene pubblica»
Il centro commerciale di viale Uranio dove polizia municipale e forestale hanno accertato scarichi abusivi
Il centro commerciale di viale Uranio dove polizia municipale e forestale hanno accertato scarichi abusivi

GROSSETO. Sono stati scoperti scarichi abusivi nella fognatura bianca, quella destinata alle sole acque meteoriche, da parte del centro commerciale di via Uranio. Fognatura bianca che, allo snodo della rotonda, dove c’è lo scolmatore, finisce nel fosso Beveraggio. Per questo il sindaco, con l’ordinanza numero 23 del 29 gennaio scorso, impone al condominio “Centro commerciale Verde Maremma”, di eliminare gli scarichi, dando 30 giorni di tempo per ottemperare.

Ma il Forum ambientalista, con una nota a firma di Roberto Barocci, sottolinea che, pur essendo positivo che si inizi a individuare gli scarichi abusivi, questo non risolve il problema del fosso inquinato.

Il sopralluogo del luglio scorso di polizia municipale e forestale

Il controllo sul condominio commerciale di viale Uranio risale al luglio scorso.

Il 6 del mese, personale del comando di polizia municipale di Grosseto e dei carabinieri forestali di Grosseto, fecero un sopralluogo al Centro Commerciale Verde Maremma, che si trova fra viale Uranio e via Pirandello dai civici 42 a100, accertando lo scarico di acque reflue (acque nere)  all’interno della fognatura comunale delle acque bianche di viale Uranio.

A oggi permane la situazione rilevata a luglio scorso.

Per questo il sindaco, ritenendo che ci sia una situazione di emergenza sanitaria e di igiene pubblica, poiché le acque nere vanno a confluire in acque superficiali senza depurazione o appropriato trattamento, ha disposto l’ordinanza 23.

Ordinanza che impone, entro 30 giorni di:

  1. eliminare lo scarico fognario che adduce le acque reflue (acque nere) originate dal suddetto Centro Commerciale, all’interno della fognatura comunale delle acque bianche posizionata su viale Uranio;
  2. ricondurre il suddetto scarico di acque reflue all’interno della pubblica fognatura nel rispetto del “Regolamento del Servizio Idrico Integrato – Conferenza Territoriale n° 6 “Ombrone”;
  3. eliminare dallo scannafosso del suddetto Centro Commerciale l’accumulo/ristagno di acque nere maleodoranti (come risulta dalla relazione di servizio della polizia municipale del 6.7.2023 ripristinando la continuità delle tubazioni di scarico ivi presenti.

Il condominio, peraltro, già il giorno successivo all’ordinanza ha iniziato i lavori per risolvere il problema una volta per tutte.

Gli ambientalisti: «Così non si risolve il problema»

«L’ordinanza del sindaco di Grosseto n. 23 del 29 gennaio 2024 – scrive Roberto Barocci, del Forum ambientalista -, con cui si ordina ad una trentina di unità immobiliari del Centro commerciale di viale Uranio di non versare le loro acque nere nelle condutture delle acque piovane, non risolve il problema».

«Pertanto vorremmo sapere come pensa di operare l’Amministrazione comunale per risolverlo».

«Quest’ultima ordinanza è la seconda e ricalca la n. 50 del 2022, emessa dopo gli accertamenti tecnici che avevano certificato la presenza di acque nere nel collettore di acque chiare di viale Uranio, a monte del fosso Beveraggio».

«Si tratta di un passo in avanti, poiché il Comune ha individuato alcuni degli scarichi abusivi, ma altri erano stati segnalati nel 2022 e nulla pare sia stato fatto in merito».

Quindi il Forum ambientalista chiede

  1. Se ritiene che i molti sversamenti all’anno (sei in quattro mesi secondo Acquedotto del Fiora) di acque miste (piovane e nere) dalla rete fognaria al fosso Beveraggio, che scorre a cielo aperto, rispettino il carattere di eventi eccezionali, condizione prevista dalle norme per tali operazioni;
  2. se conferma quanto si legge nella ultima ordinanza del sindaco, ovvero che lo scarico di reflui fognari in acque superficiali “può creare grave pregiudizio sia per l’ambiente che per l’igiene e la salute pubblica”, smentendo quanto sostenuto il 25 luglio scorso da consiglieri comunali di maggioranza e dirigenti di uffici pubblici in commissione consiliare ambiente.

«Nei fatti ad oggi niente è cambiato – aggiunge Roberto Barocci – rispetto alle migliaia di metri cubi di acque luride in transito sul Beveraggio, da noi filmate il 6 gennaio scorso, maldestramente
negate dal sindaco».

Il sindaco: «Verifiche capillari che proseguono»

Antonfrancesco Vivarelli Colonna replica a stretto giro di posta al Forum ambientalista.

«”Sorprende l’insistenza dei comitati ambientalisti nel reiterarmi domande, spesso tendenziose e tese più a trovare fantomatiche contraddizioni che non a comprendere la complessità della tematica in questione».

«La sorpresa è ancor più amplificata se si tiene conto del fatto che il Comune di Grosseto ha già attivato nello scorso anno i tavoli di lavoro con Acquedotto del Fiora e polizia municipale per portare a compimento una capillare indagine di verifica e intercettazione delle adduzioni in fognatura nell’area immediatamente a ridosso dello scolmatore di viale Uranio».

«E sempre il Comune di Grosseto non si è limitato all’emissione di un’ordinanza sindacale e all’avvio dei lavori di verifica, ma a livello amministrativo convocammo una speciale commissione consiliare alla quale parteciparono, nel luglio scorso, i tecnici del settore e i rappresentati del gestore idrico».

«Le operazioni di verifica sono andate avanti e in data 29 gennaio è emersa la necessità di emettere un’ordinanza sindacale circostanziata tesa a togliere scarichi fognari incongrui, così da eliminare adduzioni di acque nere nelle acque chiare».

«Tempi ben determinati e chiari».

«Ai comitati ambientalisti riconosco il merito di segnalare situazioni di degrado e di disagio ambientale».

«Le amministrazioni comunali, per contro, sono da sempre impegnate a garantire il rispetto delle normative. Ma quando agiscono, come nel caso del Comune di Grosseto con la recente ordinanza sindacale emessa lo scorso 29 gennaio, sono proprio gli stessi comitati ambientalisti a eccepire sull’azione e sulla dialettica usata. Un vero e proprio paradosso. Ovviamente continuano e continueranno le operazioni di verifica».

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