FOLLONICA. Dalle prime ore di questa mattina è in corso un’importante operazione dei carabinieri della compagnia di Follonica, impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza restrittiva emessa nei confronti di 10 persone.
Il provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Grosseto, Giuseppe Coniglio, su richiesta della procura, prevede la custodia cautelare in carcere per tre indagati e il divieto di dimora per gli altri sette, tutti di origine marocchina e di età compresa fra 28 e 21 anni.
Le accuse riguardano lo spaccio in concorso di sostanze stupefacenti nel comune di Follonica.
L’indagine partita a maggio: osservazioni, pedinamenti e cessioni documentate
L’attività dei carabinieri di Follonica era iniziata a maggio, quando alcuni servizi di osservazione e pedinamento avevano permesso di individuare cessioni di droga da parte di stranieri senza fissa dimora a giovani del posto. Cessioni che avvenivano anche in pieno giorno.
I primi riscontri hanno dato il via a un’indagine più strutturata, con l’impiego anche di strumenti tecnici, grazie alla quale i militari hanno individuato un gruppo di stranieri dedito quotidianamente allo spaccio di hashish e cocaina.
Il bar come punto di incontro: qui avvenivano contatti e trattative
Ad accomunare i giovani pusher era un luogo di ritrovo ben preciso: un noto bar di Follonica, nella zona di Senzuno, il bar Senzuno.
Qui gli indagati incontravano i consumatori e qui avveniva la «contrattazione» dello spaccio: tipologia di sostanza, quantità e prezzo venivano definiti all’interno o nelle immediate vicinanze del locale.
Le cessioni avvenivano poi poco distante, spesso in parchi pubblici e pinete della zona.
Un appartamento vicino al bar come base logistica
Oltre al bar, un altro punto chiave era un’abitazione situata non lontano dal locale, in via Trento. Peraltro di proprietà degli stessi titolari del bar.
L’alloggio risultava formalmente affittato a quattro dei dieci indagati, ma di fatto ospitava l’intero gruppo.
Da qui gli spacciatori si muovevano a piedi, in monopattino o in bicicletta per effettuare consegne veloci di dosi minime, così da eludere eventuali controlli.
Oltre 400 cessioni documentate durante l’estate
L’indagine si è sviluppata durante l’estate, periodo di massima presenza turistica a Follonica.
Nel corso delle attività i carabinieri hanno documentato oltre 400 cessioni di stupefacente a circa 50 acquirenti diversi, tra residenti, persone provenienti dai comuni vicini e turisti.
La ricostruzione dei singoli episodi, con l’incrocio di numerosi elementi, ha permesso alla procura di Grosseto di formulare contestazioni definite dai militari «solide e circostanziate».
Il provvedimento come risposta al degrado percepito in zona
Secondo l’Arma, l’esecuzione dell’ordinanza rappresenta una risposta concreta a un’attività illecita che aveva contribuito a creare una diffusa sensazione di degrado e insicurezza nell’area interessata.
Due indagati ancora ricercati
Nei giorni precedenti al blitz, i destinatari delle misure erano stati sottoposti all’interrogatorio preventivo previsto dalla normativa, durante il quale sono state contestate loro le condotte contenute nell’ordinanza. Interrogatori avvenuti in molti casi con l’ausilio di un interprete, perché la maggior parte degli indagati neppure parlano l’italiano.
Al momento, due dei dieci indagati risultano ricercati.
