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Fiori sul banco vuoto di Mattia

Il 18enne morto nel terribile incidente sulla Scansanese frequentava il Manetti-Porciatti: striscioni davanti alla scuola per ricordare l’amico e lo studente modello
I fiori sul banco di Mattia

GROSSETO. Il volto pulito che incornicia un sorriso maturo  e gli occhi scuri, profondi come spilli. È uno sguardo intelligente e attivo quello di Mattia, per molti figlio ideale, mai sopra le righe, attento e acuto, capace di ragionamenti profondi e seri che non ti aspetti da un ragazzo di 18 anni.

Il banco vuoto di Mattia

Mattia Cappellani ha lasciato la vita in una mattina di festa. La festa della Repubblica, la festa dell’Italia e degli italiani. Con lui l’inseparabile moto che amava più di ogni altra cosa, come l’effimero senso di libertà che si percepisce standone in sella.

Due striscioni e i fiori sul banco vuoto

Mancano pochi giorni agli esami che avrebbe affrontato con l’impegno che ha caratterizzato tutto il suo percorso scolastico al polo Tecnologico Manetti Porciatti, da cui poi intraprendere gli studi universitari, tale era la sua passione per la Meccanica. Oggi il suo banco è vuoto, come il senso che i compagni vivono.

I loro sguardi sono persi, rivolti verso un futuro privo del loro compagno. Loro si dovranno impegnare anche per lui. Lunedì 3 giugno si sono trovati davanti ai cancelli della scuola. Sulla ringhiera, hanno appeso due striscioni: «Ciao Mattia buon viaggio 5EN» e «Per sempre con noi. Mattia vive»

Poi sono saliti in classe, nella 5EN al terzo piano dello stabile di via Brigate Partigiane. Qualcuno di loro ha in mano un mazzo di rose bianche e margheritine che pone sul banco occupato per un intero anno dallo sfortunato compagno. Con un pennarello nero vergano due frasi «Ciao Tamarro» e «Fai buon viaggio Cappe». Poi come sono entrati, sono usciti subito. Oggi il loro posto non è a scuola, ma vicino a Mattia e alla sua famiglia.

«Stiamo vivendo un dramma – è il commento del dirigente scolastico Claudio Simoni -. Tutto l’Istituto  è rimasto fortemente scosso da quanto accaduto. Commentare questi eventi è innaturale. Perdere un giovane di 18 anni, figlio, fratello, compagno o studente, è qualcosa di sconvolgente. Abbiamo appena ricordato un altro nostro alunno e oggi torniamo a piangere una giovane vita spezzata. Tutta la scuola  è vicina alla famiglia e lo saremo già da domani quando lo ricorderemo a mezzogiorno in punto con un minuto di silenzio, ma non mancheranno altre occasioni dedicate a lui». 

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