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Finisce il matrimonio fra il Grosseto e D’Angelo

Il manager lascia la società: lo scontro sui due campi da mettere a disposizione del settore giovanile. Ma i vertici non danno risposte
Un particolare della struttura dell’U.S. Grosseto a Roselle

GROSSETO. «L’U.S. Grosseto 1912 comunica di aver risolto consensualmente ogni rapporto contrattuale con il signor Gianfranco D’Angelo». Così il comunicato della società, uscito con circa 24 ore di ritardo rispetto ai media, sorvola sulle motivazioni del divorzio lasciando aperte ogni tipo di illazioni. Le apparenze, dunque, erano legate solo ad un sottilissimo filo.

Il rapporto tra il club e il manager

Il rapporto tra il club manager e il sodalizio biancorosso era la fotografia di un matrimonio senza crepe, un patto d’acciaio senza ombre.

Nemmeno un mese fa, presentando il settore giovanile Gianfranco D’Angelo si era così espresso: «La società tiene tantissimo a questo ramo, che abbiamo voluto ristrutturare per costruire una squadra equilibrata e qualificata visto che guidare un settore giovanile non è assolutamente facile. Sono sicurissimo che in futuro si parlerà bene in tutta la Toscana di questo progetto di cui sono personalmente entusiasta. La struttura di Roselle ha due campi, per dove desideriamo arrivare ne servono altri due. Di questo ne abbiamo parlato con il presidente, il quale sta ponderando la richiesta. Sono sicuro che la soddisferà».

Prevale il silenzio

L’entusiasmo si è liquefatto al sole estivo. Probabilmente non ha resistito alle prime discrepanze, per altro necessarie per crescere, ha ceduto forse minato da richieste di categorie superiori: nasce il dubbio che l’idea dei due campi non abbia trovato una risposta positiva. Troppi i forse, molte le domande. Di sicuro resta il fatto che nel calcio prevale ancora il silenzio, quello che nasconde i dissapori interni, appiattisce il panorama nel nome e per conto della presunta serenità. Di cui non c’è traccia.

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