Entra nel laghetto e muore, il cane lo veglia sulla riva | MaremmaOggi Skip to content

Entra nel laghetto e muore, il cane lo veglia sulla riva

L’uomo aveva 70 anni ed era un ex imprenditore edile in pensione: la tragedia durante una battuta di caccia
Mauro Lilli con il suo cane
Mauro Lilli con il suo cane

SCANSANO. È stata una tragedia, ancora inspiegabile: l’uomo disperso da ieri, mercoledì 20 ottobre, è stato trovato morto all’una di questa mattina, giovedì 21 ottobre, dai sommozzatori dei vigili del fuoco arrivati da Firenze per cercarlo nel laghetto agli Scopaioli, nel comune di Scansano.

Era con la moglie in Maremma, dove veniva da anni nel podere che si trova poco lontano dal luogo dov’è successa la tragedia. Mauro Lilli, 70 anni, originario di Vernio in provincia di Prato, aveva lavorato una vita come impresario edile nella città laniera. Ma il richiamo per la terra, per la natura, lo aveva portato nel Grossetano, dove aveva comprato un podere dove passare il suo tempo libero.

Era arrivato a Scansano da pochi giorni, per la raccolta delle olive. Mercoledì pomeriggio, ha salutato sua moglie, ha preso il cane, il fucile e la cartucciera e si è diretto nella zona del laghetto degli Scopaioli per una cacciata. Un’abitudine che non aveva mai cambiato, negli anni.

Intorno alle 18, un gruppo di cacciatori della zona sono passati dal laghetto e hanno visto il cane di Lilli sulla sponda del laghetto, che guardava verso lo specchio d’acqua. Era immobile, guaiva appena. Hanno notato anche che il fucile, la cartucciera e il porto d’armi del settantenne erano appoggiati a un albero. Ma dell’ex imprenditore edile non c’era traccia.

I cacciatori hanno chiesto subito l’intervento dei carabinieri: la pattuglia è arrivata al laghetto e ha avvertito i vigili del fuoco. È arrivato un sommozzatore da Orbetello che si è subito immerso: il fondo del laghetto artificiale, era però troppo limaccioso e difficile da scandagliare e così è stato chiesto l’aiuto della squadra sommozzatori dei vigili del fuoco che sono arrivati da Firenze intorno a mezzanotte. All’una, la scoperta della tragedia: Lilli era morto, annegato nelle acque del laghetto.

Difficile dire come mai il settantenne sia entrato nel laghetto. Probabilmente aveva sparato a una preda che era caduta poi in acqua, così da spingerlo ad entrare, senza probabilmente calcolare né la profondità, né il fatto che il fondo fosse così limaccioso. E forse, anche i vestiti che aveva addosso, intrisi dall’acqua, lo hanno tirato giù.

Nella macchia, insieme ai soccorritori, ai carabinieri e ai vigili del fuoco, si era unita alle ricerche anche la moglie dell’uomo.

La salma, ora a disposizione della magistratura, è stata portata all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto, dove verrà effettuata la ricognizione cadaverica.

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