FOLLONICA. Due parole possono raccontare da sole il saluto a Gennaro Barboni di questa mattina, emozione e riconoscenza.

Le istituzioni hanno celebrato la sua dipartita nella sala Allegri del teatro Fonderia Leopolda, quelle stesse che prima di ogni altra cosa lui ha sempre rispettato, le istituzioni di un Paese democratico e libero che ha duramente combattuto per poterlo essere.

Il figlio, il sindaco, l’assessora regionale: uniti nel ricordo

Massimo Barboni, figlio di Gennaro, fra gli applausi commossi ha ricordato la figura del padre e i valori che gli ha trasmesso: «Una cosa su tutte – ha detto – mi ha insegnato a non arrendermi ed a lottare per i miei ideali».

La Regione Toscana rappresentata dall’assessora Alessandra Nardini portava il lutto sul gonfalone; il presidente della provincia Limatola e il sindaco di Follonica Benini, che conoscevano bene Gennaro Barboni, hanno dichiarato nei loro interventi che quest’uomo centenario arrivato dalle Marche per vivere in Maremma, mancherà oltre ogni previsione.

(QUI il post con il discorso del sindaco)

La storia di quest’uomo caparbio, divoratore di cultura e divulgatore inestimabile delle politiche antifasciste, potrebbe essere la storia di tanti altri partigiani e uomini democratici che hanno vissuto nel periodo più buio che la nostra nazione ha attraversato; ma quello che di lui ha fatto la differenza è la continuità e la passione mai sopita delle azioni mirate a scongiurare un possibile ritorno di qualsiasi forma di regime.

Gennaro Barboni non ha mai smesso di fare la resistenza, soprattutto quando si rapportava con le nuove generazioni. Questa è un’eredità che tutti coloro che lo hanno conosciuto e del quale hanno condiviso le idee politiche, dovranno impegnarsi a portare avanti affinché non solo si prosegua nella cultura dei valori democratici, ma anche perché Gennaro Barboni rimanga ancora per molto tempo tra noi.

IL VIDEO CON GLI INTERVENTI