Due grossetane si inventano l'urna cineraria hi-tech | MaremmaOggi Skip to content

Due grossetane si inventano l’urna cineraria hi-tech

Ecco Artumes di Codicetrusco: Alessandra e Giuliana la realizzano con una stampante 3D, ispirandosi alla civiltà etrusca
Due urne Artumes realizzate con la stampante 3D

GROSSETO. Nasce l’urna cineraria hi-tech. Un’idea vincente, forse unica in Italia. Un’idea nata durante il lockdown, frutto dell’inventiva e della professionalità di due grossetane.

Le due grossetane sono Alessandra Baleani e Giuliana Robecchi,  la prima graphic designer professionista diplomata allo IED di Roma, la seconda designer, artista e 3D maker, con esperienze professionali estere nel settore dell’architettura.

E poi, come dicono gli americani “the best man for the job is woman”: così hanno messo insieme le loro competenze, hanno studiato per mesi e, alla fine, nel gennaio 2021, è nato il progetto Codicetrusco.

«Abbiamo scelto – dicono Alessandra e Giuliana – questo nome perché tiene insieme un sottile alone di mistero e la civiltà etrusca». Si tratta della produzione di urne cinerarie ed altri manufatti, che prende spunto dall’arte etrusca impiegando le tecnologie digitali di modellazione 3D.

«Lo sconcerto connesso alla diffusione del Coronavirus – commentano Alessandra e Giuliana -, rappresenta un evento epocale dalle forti ripercussioni economiche e sociali. Far nascere un progetto imprenditoriale durante una crisi di tale portata è sicuramente una bella sfida. Così abbiamo pensato che, in un momento in cui la scelta della cremazione sta prendendo sempre più campo, un oggetto di design realizzato con altissima tecnologia, potesse trovare consensi».

Alessandra Baleani e Giuliana Robecchi
Alessandra Baleani e Giuliana Robecchi

Così Alessandra e Giuliana hanno l’obiettivo di diventare un punto di riferimento in Maremma nel settore dell’artigianato digitale, di cui c’è ancora tanto da sapere ed esplorare.

Le creazioni realizzate con le stampanti 3D, richiedono un processo lavorativo molto lungo ed accurato, perché l’ausilio di questo macchinario altamente tecnologico, necessita comunque di un controllo costante: basta una piccola disattenzione, una consistenza dell’argilla sbagliata o un flusso non ben regolato a comprometterne il risultato.  «Ci abbiamo messo sei mesi per arrivare a un prodotto perfetto» dice ancora Alessandra.

Lo studio della civiltà etrusca (e delle vespe vasaie) per realizzare Artumes

«Attraverso il personale approfondimento dal punto di vista socioculturale dell’incredibile civiltà etrusca – spiegano Giuliana e Alessandra -, ha preso corpo pian piano il nostro progetto, basato sull’ideazione dell’urna cineraria Artumes, ottenuta da questo straordinario sistema produttivo proveniente, fra l’altro, dall’osservazione delle cosiddette vespe vasaie, abili nel costruire il proprio nido con il fango».

La stampa in 3D
La stampa in 3D

«L’urna “digitale” è infatti realizzata in argilla e Pla (acido polilattico, ossia plastica biodegradabile costituita da risorse naturali rinnovabili); un oggetto d’arte unico, a produzione limitata, dal sapore artigianale ed ecosostenibile anche nel packaging, perché utilizza carte rispettose di rigorosi standard ambientali, sociali ed economici».

Un design che si ispira alle urne biconiche villanoviane

Il design di Artumes (divinità etrusca della notte e della morte, nonché personificazione della crescita e della natura), conserva la memoria dello stile delle urne biconiche villanoviane, reinventandolo attraverso elementi iconografici dal valore simbolico molto profondo come il cerchio, l’emblema sacro più antico. Esso rappresenta l’unità e la perfezione, il contatto col Divino, col trascendentale e con la forza creatrice della vita.

Un'altra urna Artumes
Un’altra urna Artumes

«La sua ripetizione concentrica presente nel corpo superiore del vaso, nasce anche da una curiosa scoperta fatta durante le nostre ricerche sulla civiltà etrusca, perché l’antico popolo era molto affascinato dall’organizzazione sociale delle api. Questa particolarità – aggiungono Alessandra e Giuliana -, oltre ad aver influenzato il nostro design che si rifà quindi anche alla rappresentazione di un favo, ci ha ricordato che il nostro ecosistema dipende quasi totalmente da questi operosi imenotteri».

Dall'urna etrusca all'urna 3D
Dall’urna etrusca all’urna 3D

«Essere sollevati dalle complicanze di ordine pratico sempre molto pesanti da affrontare in momenti di profondo cordoglio – conclude Giuliana -, e soprattutto avere la consapevolezza di non essere dimenticati in un colombario col passare degli anni, perché custoditi nel calore della tua casa accanto ai tuoi affetti più cari, è il nostro obiettivo e desiderio maggiore che ci auguriamo possa realizzarsi attraverso questa idea libera da preconcetti».

IL SITO DI CODICETRUSCO


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