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Vandali in azione a Porto Ercole, arrivano due Daspo

I vandali rischiano fino a 2 anni di reclusione se non rispettano il provvedimento, della durata di 24 mesi
Agenti di polizia in ricognizione
Agenti della polizia in attività di controllo

PORTO ERCOLE. Sono passate appena 24 ore dai provvedimenti di Daspo urbano emessi nei confronti di due persone a Follonica e Gavorrano, che già ne sono arrivati altri due, questa volta a Porto Ercole.

Il questore di Grosseto, Antonio Mannoni, ha emesso due nuovi provvedimenti nei confronti di due giovani che alcuni giorni fa, nella frazione di Monte Argentario,  hanno distrutto diversi arredi urbani e danneggiato un’auto in sosta.

Un comportamento pericoloso, punito dal questore con 2 anni di divieto di «accedere e stazionare nei pressi di pubblici esercizi commerciali che somministrano alimenti e bevande, di intrattenimento musicale e danzante in tutto il territorio comunale di Monte Argentario».

In caso di violazione del provvedimento, per i due vandali scatta una condanna da 6 mesi a 2 anni di reclusione con una multa da 8.000 a 20.000 euro.

23 i provvedimenti emessi nel 2022 a Grosseto

I provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane di competenza esclusiva del questore, in quanto autorità provinciale di pubblica sicurezza, sono misure di prevenzione personali, che hanno lo scopo di prevenire il ripetersi di comportamenti violenti e di particolare allarme sociale.

Dall’inizio dell’anno, sono 23 i Daspo urbani adottati dal questore, un dato in forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2021.

Come nasce il Daspo urbano

Il divieto di accesso alle aree urbane nasce nel 2017, quando  sono state introdotte due misure di prevenzione, in materia di sicurezza delle città. Obiettivo, tutelare la sicurezza in particolare negli esercizi pubblici, nei locali pubblici o aperti al pubblico.

Queste misure sono state modificate con il decreto legge 130/2020, in seguito del tragico episodio di “movida violenta”, che ha portato alla morte del 21enne Willy Monteiro Duarte, la notte del 6 settembre 2020, a Colleferro in provincia di Roma.

 

 

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