PORTO SANTO STEFANO. L’archiviazione era già stata chiesta una prima volta. Ma a quella richiesta del pm, c’era stata opposizione e il giudice aveva deciso che la questione, delicatissima, meritasse un approfondimento. Perché da una parte c’era un’infermiera di 64 anni di Orbetello accusata di aver causato la morte di un paziente per avergli somministrato una dose di morfina dieci volte superiore, dall’altra i familiari dell’uomo che chiedevano risposte.
La perizia scagiona l’infermiera
Omicidio colposo e lesioni colpose, sono i reati dei quali è stata accusata la donna che la perizia medico legale depositata in tribunale, scagionerebbe da quell’accusa. Perizia che venerdì 4 novembre è stata discussa nel corso dell’incidente probatorio di fronte al giudice Sergio Compagnucci.
Sono stati i medici Paolo Romagnoli, ordinario di Istologia all’Università di Firenze, il tossicologo Francesco Ruffa e l’oncologa Laura Doni, a rispondere alle domande del giudice, confermando quanto scritto nella perizia che era stata già depositata in tribunale: non ci sarebbe stato un nesso di causalità tra la somministrazione delle dosi in più di morfina e la morte dell’uomo, avvenuta il giorno dopo e non entro le sei ore, come di solito succede quando il decesso è causato da un’overdose.
La morte provocata da un infarto
L’infermiera, difesa dall’avvocato Riccardo Lottini, era stata denunciata dalla figlia dell’uomo deceduto il 18 novembre nella sua abitazione. La querela era stata presentata un mese dopo: la salma dell’uomo, però, era già stata cremata e la Procura non ha potuto disporre l’autopsia. Il sostituto procuratore Salvatore Ferraro aveva chiesto l’archiviazione proprio perché, senza la possibilità di effettuare l’autopsia sulla salma dell’uomo, sarebbe stato impossibile stabilire esattamente le cause della morte.
Secondo i periti, ad uccidere il 76enne sarebbe stato un infarto. Ma anche la loro conclusione è da scriversi con il verbo al condizionale proprio perché manca il riscontro autoptico. C’è invece la comparazione dei parametri dell’uomo, i tracciati degli elettrocardiogramma che sono stati sequestrati e comparati. Per questo, esclusa la responsabilità dell’infermiera, il procedimento potrebbe prendere la strada dell’archiviazione.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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