GROSSETO. 200 arrestati e 1900 denunciati: un anno di lavoro è trascorso, anche per i carabinieri del comando provinciale di Grosseto, che tracciano un consuntivo di quanto fatto nel corso del 2022.
Un anno in cui si è avuta una ripresa totale delle attività che nei due anni precedenti avevano osservato uno stop dovuto al fenomeno pandemico. Comprese le attività criminali che hanno soltanto variato obiettivi e strategie, senza perdere di intensità, pur facendo le dovute eccezioni.
90mila persone controllate dai carabinieri
In breve i numeri che sintetizzano lo sforzo dell’Arma sul territorio della provincia: innanzitutto una costante attività di prevenzione, con 90mila persone e 65mila vetture fermate e controllate nel corso dei servizi di perlustrazione ogni giorno messi in campo, per i 365 giorni appena trascorsi.
Controlli volti a preservare la sicurezza delle persone, della loro incolumità, dei loro beni. Quindi non solo prevenzione e controllo capillare del territorio, ma anche servizi mirati a specifici obiettivi, quali la sicurezza stradale, la tutela dei diritti dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi lavoro, la tutela della salute – con controlli ad esercizi di ristorazione e vendita di alimenti, prodotti per la persona, centri medici ecc. – passando per la sicurezza ambientale ed agroalimentare, con i controlli alle filiere produttive di eccellenza di cui la Maremma è piena.
Questi sono soltanto alcuni esempi della grande varietà di ambiti in cui il comando provinciale di Grosseto esprime il suo impegno, con la imprescindibile e qualificata collaborazione della Forestale, eccellenza nella tutela dell’ambiente e non solo, e dei comparti di specialità che operano ogni giorno nella provincia: il nucleo antisofisticazioni e sanità, il nucleo ispettorato del lavoro, il nucleo operativo ecologico, la tutela patrimonio culturale e molti altri.
200 arrestati e 1900 denunciati per una serie di reati
Sotto l’aspetto repressivo invece, circa 200 le persone arrestate e 1900 quelle denunciate all’autorità giudiziaria, per i più vari reati ma di cui la maggior parte riguarda:
- crimini contro il patrimonio ( furti , rapine, truffe, danneggiamenti, incendi ecc.) non solo inteso come proprietà individuale ma anche come bene comune, come ad esempio il patrimonio paesaggistico/naturale, culturale e il bene pubblico in genere;
- spaccio e detenzione di stupefacenti, con connessi problemi di degrado e vivibilità delle città, degli spazi urbani e boschivi;
- reati contro la persona.
Per quest’ultima tipologia, vale la pena ricordare come in essi rientrino non solo episodi (lesioni, tentati omicidi, percosse) legati ad altri fenomeni devianti, tra cui gli stupefacenti e l’alcol, ma anche e soprattutto fatti qualificati come violenza di genere, domestica e familiare (femminicidi; maltrattamenti in famiglia, in danno di anziani, minori e fragili; atti persecutori).
A tal proposito i carabinieri di Grosseto sono stati un punto di riferimento per le vittime di questi reati, con gli oltre 40 presidi su tutto il territorio, dove ogni giorno uomini e donne in divisa sono stati pronti ad accogliere, ascoltare e dare sostegno: tanti militari, in servizio nei comandi principali come nelle stazioni periferiche, sono specificamente formati nella tematica della violenza di genere e domestica.
I consigli del comandante, colonnello Adinolfi
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Adinolfi, nell’analizzare sinteticamente quanto visto nell’anno appena trascorso, vuole fornire alcune indicazioni ai cittadini, ai giovani come agli anziani:
«A partire dalle buone pratiche per prevenire furti e truffe: per i primi, specie se si pensa a quelli in appartamento, installare sistemi di difesa passiva ed allarmi, i quali, si ricorda, possono essere facilmente , e senza spese per il servizio, collegati con il 112; per le truffe si raccomanda di fare attenzione ai canali di acquisto on line, di preferire siti noti e di maggiore affidabilità, nonché di usare sistemi di pagamento tracciati».
Agli anziani, a cui è stato dedicato un cospicuo ciclo di incontri in tantissimi Comuni (che si ringrazia , insieme alle tante associazioni di volontariato per la preziosa collaborazione) a tema prevenzione da furti e truffe: il comandante provinciale ricorda di fare attenzione quando qualcuno suona alla porta o chiama al telefono, specie se si qualifica come appartenente alle forze dell’ordine, ma anche come incaricato di un servizio tipo acquedotto, luce ecc. o anche come avvocato, magari rappresentando situazioni al limite dell’inverosimile, ed ingenerando così confusione e senso di urgenza.
«In questi casi: calma, prendere tempo, contattare parenti o persone certe e di indubbia fiducia, oppure il 112. Nel fare questo, siate voi a prendere il telefono e comporre il numero desiderato, e non “lasciatevi passare” presunti interlocutori».
«Infine, un pensiero ai giovani, protagonisti della vita sociale di una comunità, ma che proprio per questo, devono usare l’intelligenza ed il loro essere “smart” per distinguere gli esempi positivi da quelli che non lo sono. Innanzitutto, quando si tuffano nell’enorme rete di internet e dei social, dove nessun confine è tracciato e dove saper essere consapevoli e positivamente critici diventa fondamentale. A loro il pensiero per l’anno che si presenta oggi: non isolatevi, non isolate, sappiate ascoltare e confrontarvi, non correte dietro a falsi miti, tenete alla vostra vita ed al vostro bene, e se avete dubbi chiedete: al parente, all’amico più grande di età, all’insegnante, al coach sportivo, al carabiniere».
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