Donazioni del sangue: i giocatori del Bsc danno l'esempio | MaremmaOggi Skip to content

Donazioni del sangue: i giocatori del Bsc danno l’esempio

Piccioli: «In campo o nella vita bisogna giocare da squadra per vincere le partite più importanti»
La squadra del Bsc insieme al personale del reparto trasfusionale

GROSSETO. «Donare il sangue è la prima sfida da vincere» questo l’invito fatto dal Big Mat Bsc Grosseto che, tramite una delegazione di giocatori e dirigenti, ha voluto non solo donare il sangue ma lanciare un messaggio a tutti gli sportivi grossetani. In un momento in cui anche la nostra provincia sta vivendo una preoccupante emergenza riguardo le donazioni di sangue.

«In campo o nella vita, per vincere – ha spiegato Roberto Piccioli, vicepresidente del Big Mat Bsc Grosseto – bisogna fare gioco di squadra. Proprio per questo riteniamo fondamentale essere noi i primi a metterci in gioco, anche fuori dal diamante, per dare il nostro contributo tramite la donazione. In un momento di grande carenza di sangue, vogliamo invitare tutti gli sportivi grossetani a scendere in campo, facendo un gesto anonimo ma di grandissima generosità che può fare davvero la differenza».

Francesco Cappuccini, Filippo Milli e Mattia Sireus

All’ospedale Misericordia di Grosseto, con la collaborazione dell’Avis Grosseto, la società biancorossa ha inviato a donare il sangue una rappresentanza composta dal vicepresidente Roberto Piccioli, dal manager Stefano Cappuccini, dai giocatori Mattia Sireus, Filippo Milli e Francesco Cappuccini, oltre al fotografo Michele Guerrini, con l’aiuto e il supporto di Raffaella Petrozzi, segretaria Avis comunale. Presenti alla mattinata anche il presidente provinciale dell’Avis, Carlo Sestini, e il presidente Avis Grosseto, Erminio Ercolani.

L’importanza della donazione

Per donare non serve essere supereroi: basta avere un’età tra i 18 e i 70 anni e un peso superiore a 50 chilogrammi. Al primo accesso nel centro trasfusionale, ogni nuovo donatore riceve una visita di accertamento che stabilisce se è idoneo o meno. Il donatore poi donerà in base al gruppo sanguigno, ai propri valori e nel pieno rispettodella sua salute.

«Donare è un gesto fondamentale – sottolinea Silvia Ceretelli, direttrice del centro trasfusionale di Grosseto – perché l’unica fonte di sangue è l’uomo, visto che non si produce né in laboratorio né nelle aziende farmaceutiche. È importante donare periodicamente, perché la donazione fatta su un impulso emotivo ci aiuta, chiaramente, sul momento, ma è fondamentale avere riserve sufficienti nella quotidianità: per questo c’è bisogno di donatori che diano la propria disponibilità una o due volte all’anno».

I giocatori nella sala donazioni

L’azienda Usl Toscana Sud est è autosufficiente «Ma dobbiamo cercare di avere una visione più ampia a livello regionale e, se possibile, riuscire a supportare chi ha più necessità di sangue – conclude Cerretelli – La donazione, oltre a essere un atto di solidarietà e di appartenenza alla società, rappresenta anche un vero e proprio check up sulla propria salute che, tramite gli esami e la visita, permette di prevenire molte patologie. Donare è, infatti, anche un modo per volersi bene».

L’iniziativa della società biancorossa andrà avanti anche nelle prossime settimane, quando altri giocatori del roster andranno a fare la loro donazione. «Ci auguriamo – dice infine Piccioli – che molti altri seguano il nostro esempio e che la donazione sostenuta dall’Avis diventi un appuntamento fisso per la nostra società».

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati