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Distributori di carburanti: «Rischiamo il default»

Figisc Confcommercio, Federazione italiana gestori carburanti, insieme a Faib Confesercenti e Fegica Cisl, chiedono al governo e alle istituzioni l’immediata convocazione di un tavolo di confronto
Una dettaglio di una stazione di rifornimento carburanti

GROSSETO. La crisi colpisce duro anche i gestori dei distributori. Il trend delle vendite di carburante, infatti, inizia a evidenziare chiari segnali di contrazione. Sarebbe l’effetto della crisi, che impone ai cittadini una riduzione dei consumi.

«A ciò si aggiunge – dicono da Figisc Confcommercio Grosseto – l’impennata dei costi di gestione. Per il futuro della categoria tutto questo si tramuta in serie preoccupazioni. In massima parte è costituita da microimprese non capitalizzate. Non in grado di contenete l’esplosione dei costi per la gestione dell’attività».

Figisc Confcommercio, Federazione italiana gestori carburanti, insieme a Faib Confesercenti e Fegica Cisl, chiedono al governo e alle istituzioni locali l’immediata convocazione di un tavolo di confronto. Le imprese maremmane rischierebbero il default.

Per i gestori è “un’impresa nell’impresa” contenere i costi

Confcommercio ricorda che l’esercizio di un impianto di carburante è soggetto a particolari accordi economico-normativi. Questi riducono la flessibilità dell’azienda, rappresentando un ulteriore freno alle possibilità di ammortizzare l’impennata dei costi di questi ultimi mesi.

«Nonostante l’intervento di governo e parlamento sulla riduzione delle accise – proseguono da Figisc – il cliente continua a pagare un prezzo percepito come elevato, e non immaginiamo cosa potrà accadere se il prossimo 5 ottobre la riduzione delle accise non dovesse essere ripetuta come misura. Tutto questo insieme di cose espone i gestori al non più scongiurabile dissesto dei conti e all’inevitabile default».

«Chiediamo al Governo e alle istituzioni locali – concludono da Figisc Confcommercio – l’immediata attivazione di un tavolo di confronto. Sia sull’emergenza energetica in corso, sia e sulle oscillazioni dei prezzi dei carburanti. Con l’obiettivo di mettere a punto tempi e modalità di erogazione dei sostegni richiesti, visto l’incalzare dell’emergenza. Servirà muoversi rapidamente e all’unisono, così come è stato fatto per fronteggiare la crisi pandemica, peraltro ancora non conclusa. Potranno servire misure come un riconoscimento economico una tantum – specificano – un contributo strutturale legato al ‘caro bollette’ da estendere per il tempo necessario al ripristino delle condizioni di normalità, e altre misure simili. Ciò appare oggi indispensabile ed indilazionabile».

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