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La discoteca chiusa: «Noi in regola, ma tanti abusivi»

La rabbia dei gestori: «Abbiamo licenza, facciamo controlli e selezione. E in giro ci sono tante feste non autorizzate dove succede di tutto»
La discoteca Havana di Terrarossa
La discoteca Havana di Terrarossa

MONTE ARGENTARIO. I gestori della discoteca Havana di Terrarossa non ci stanno. Il provvedimento del questore Antonio Mannoni che ha chiuso la discoteca per dieci giorni dopo alcuni episodi violenti li ha mandati su tutte le furie. Perché – dicono – lavorano in modo corretto, mentre sono molti i casi di feste non autorizzate dove succede di tutto.

Intanto sono stati costretti ad annullare l’evento di questa sera, sabato 9 luglio.

Fatti non attribuibili al locale

«A tutti i nostri clienti – scrivono i gestori sulla pagina Facebook -, in particolare ai giovani di Monte Argentario, Orbetello e della Maremma che ogni sabato riempiono il nostro locale. Purtroppo siamo costretti ad annullare l’evento di sabato 9 luglio per disposizioni del questore di Grosseto in merito a fatti del tutto disconnessi e non attribuibili al locale per i quali ci difenderemo nelle sedi opportune».

«Abbiamo sempre svolto il nostro lavoro, nel rispetto della legge e collaborando con le istituzioni, per garantire la sicurezza dei nostri clienti e del nostro personale, per garantire un divertimento sicuro ai tanti giovani che ogni settimana scelgono i nostri eventi».

Attacchi continui e l’abusivismo viene tutelato

«La nostra colpa è quella di avere regolare licenza di intrattenimento danzante, la nostra colpa è quella di attuare regolari misure di selezione all’ingresso, di sicurezza, per questo siamo soggetti a continui attacchi e controlli, mentre l’abusivismo viene tutelato. Parliamo di bar, stabilimenti balneari, campeggi, situazioni semi o totalmente abusive, con musica fino le 3 di notte senza alcuna autorizzazione, con sicurezze inesistenti e nessun controllo di ogni sorta».

«Siamo amareggiati, disgustati, stanno cercando di distruggere in ogni modo il vostro divertimento, quello che abbiamo costruito con pazienza e tanto impegno insieme a voi. In estate e in inverno non via abbiamo mai lasciati soli, pensiamo a tutti i ragazzi della zona del nostro staff che domani rimarranno senza lavoro».

«Come detto prima ci difenderemo nelle sedi opportune, anche di fronte alla diffamazione, abbiamo letto di “persone pericolose, soggetti poco raccomandabili” che frequentano il nostro locale. Chi sono? Allora i giovani della nostra zona sono persone poco raccomandabili? Perché a questo punto ci viene da pensare che in questa zona siamo tutti delle persone poco raccomandabili».

«Prendiamo atto di quanto comunicato, ancora con la flebile speranza che la legge sia uguale per tutti. Per questo facciamo appello alle autorità competenti perché facciano rispettare la legge, gli orari, le norme. Collaboreremo con loro nella segnalazione di tutto quello che è illecito e abusivo. Festeggeremo con tutti voi i 4 anni il primo giorno utile disponibile».

«The show must go on».

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