PITIGLIANO. Era il 2012, esattamente l’11 maggio, quando il sovrintendente dell’Arma dei carabinieri Antonio Santarelli si spense dopo un periodo di coma in cui si trovava a causa di una feroce aggressione subita il 25 aprile 2011. Avvenne mentre era in servizio a Sorano (GR), era insieme al collega, l’appuntato scelto Domenico Marino, che rimase gravemente ferito.
Il vicebrigadiere, sempre presente nella memoria quotidiana dei carabinieri della provincia di Grosseto, assieme al collega Domenico Marino, fermò per un controllo un’autovettura. Gli occupanti dell’auto provenivano da una festa non autorizzata, un rave party, che si stava svolgendo in una zona del Comune di Sorano (GR) dalla notte precedente.
Nel corso del controllo, il conducente dell’autovettura, un 19enne della provincia di Firenze, afferrò improvvisamente un bastone, aggredendo i due Carabinieri, e colpendoli alla testa e al volto. Il V.Brig. Santarelli, pur reagendo all’aggressione, non ebbe possibilità di sottrarsi alla violenza dei colpi, che gli procurarono prima il coma e lo portarono poi alla morte. L’App.Sc. Domenico Marino riportò la perdita permanente di un occhio.
Gli onori alla memoria del vicebrigadiere
Il V. Brig. Santarelli, è stato commemorato prima al cimitero di Pitigliano (dove è sepolto) alla presenza del vescovo Giovanni Roncari, della prefetta Paola Berardino, del questore Antonio Mannoni e del comandante provinciale della guardia di finanza col. Cesare Antuofermo. Si sono uniti nel pensiero ai familiari della medaglia d’oro, la vedova Francardi Claudia, il fratello Gianluca e la cognata Vallarola Maria. Con loro anche il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Adinolfi, e un nutrito numero di Carabinieri della Compagnia di Pitigliano, suoi ex colleghi di servizio.
Molto sentita è stata anche la partecipazione, del sindaco di Pitigliano, Giovanni Gentili, e del sindaco di Sorano, Andrea Vanni.
Dopo la rievocazione della vicenda da parte del colonnello Adinolfi, la solennità del ricordo è stata sugellata dalla deposizione di un omaggio floreale sulla tomba di Antonio Santarelli, accompagnata dalle emozionanti note del “Silenzio”, eseguito dal trombettiere della fanfara dei carabinieri di Firenze. Dal cimitero, la commemorazione è proseguita poi presso la chiesa di S. Maria assunta di Pitigliano, dove il cappellano militare don Pietro ha celebrato la Santa Messa a suffragio di Antonio Santarelli.
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