Diaccia: «Limatola e Nappi si dimettano, hanno tradito tutti» Skip to content

Diaccia: «Limatola e Nappi si dimettano, hanno tradito tutti»

Il presidente della Provincia replica: «A chi abbaia alla luna rispondiamo con fatti concreti: otterremo il massimo possibile, grazie anche a chi ama la nostra terra»
Giacomo Gori (consigliere comunale di Grosseto) e Mario Gambassi (consigliere comunale di Roccastrada) durante l'incontro sulla Diaccia Botrona
Giacomo Gori (consigliere comunale di Grosseto) e Mario Gambassi (consigliere comunale di Roccastrada) durante l’incontro sulla Diaccia Botrona

GROSSETO. Mette i puntini sulle i Giacomo Gori. Il consigliere comunale del movimento cinque stelle, con un incontro in Comune, promette vendetta. Al centro del dibattito la questione della vendita di terreni (coltivabili e già coltivati) della Diaccia Botrona alla Pioppa Srl, raccontata punto per punto per come Gori l’ha vissuta. Contrario fin da principio alla vendita, soprattutto se fatta a beneficio di una grande azienda, come ha descritto oggi 11 febbraio.

L’argomento era al centro di un accordo politico che sembrerebbe uscito di strada fino ad essersi perduto. «La Provincia ha detto riacquisterà 200 ettari, ma non si sa se li ricomprerà – dice Gori – non si sa né quanti né quando, la dichiarazione è un’operazione di puro marketing politico» dice Gori.

Il “contratto” politico andato a farsi benedire che richiama Gori, sarebbe quello tra Francesco Limatola, (presidente della Provincia) Elena Nappi (sindaca di Castiglione della Pescaia) e il movimento 5 stelle firmato all’indomani delle elezioni. «Il documento firmato riportava chiaro, tra i vari punti, che il processo di vendita di quei terreni della Diaccia non sarebbe andato avanti, eravamo d’accordo – ricorda Gori – si sono fatti gioco dell’impegno e hanno firmato anche per avere i voti del movimento. Solo grazie a quelli ora siedono sugli scranni, dei quali però non sono degni».

«Hanno tradito un accordo – rimarca Gori – e a tutti i cittadini che facevano affidamento alle loro promesse. Limatola e Nappi si devono dimettere. Chiederemo le loro dimissioni anche con una campagna di comunicazione che parte oggi 11 febbraio. Con un sito web dedicato alla Diaccia e banchetti nelle piazze dei comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia».

«Distribuiremo volantini contenenti Qr code, intensificando la nostra presenza in primavera e in estate – precisa – fin quando non si dimetteranno. E se non lo faranno, continueremo fino a fine mandato».

«Faccio un appello al PD – dice Gori – soprattutto ai sostenitori di Elly Schlein. Non si può andare avanti con questi comportamenti. Battete un colpo e unitevi a noi».

Limatola risponde

Francesco Limatola (presidente della provincia) risponde con chiarezza. «A chi abbaia alla luna per ricevere visibilità, noi rispondiamo con le soluzioni che a quella luna poi porteranno a metterci piede. Stiamo lavorando già al Parco delle bonifiche per partecipare a un bando in prossima uscita. Riacquisteremo i terreni come annunciato, non è marketing politico, il bando ne dava possibilità e quando andremo in approvazione di bilancio le cifre ci saranno».

Francesco Limatola
Francesco Limatola

«Ringrazio le forze politiche e le associazioni ambientaliste che hanno sollevato la questione della vendita dei terreni con la precedente amministrazione provinciale – ricorda Limatola – E sempre i tanti che nelle associazioni hanno manifestato vicinanza e solidarietà. Quello che abbiamo annunciato è il massimo ottenibile da quando questa amministrazione si è insediata in Provincia. È frutto di un percorso di studio con legali e notaio. Lungo e faticoso, senza proclami. Ricordo anche che le coltivazioni che verranno fatte saranno comunque compatibili con la biodiversità e l’agrifauna locale».

«La revoca della compravendita avrebbe avuto costi esorbitanti»

Fare marcia indietro sarebbe stato impossibile. «Se avessimo revocato la compravendita ci sarebbero state da pagare cifre esorbitanti – precisa Limatola – il parere legale è stato chiaro. Invece con gli strumenti del bando andiamo a riacquistare i 200 ettari e i compratori. Pioppa srl e due privati che avevano diritto di prelazione, sono tenuti a concederli, come da bando».

«Nel contratto è prevista già la compravendita con pagamento dilazionato allo stesso prezzo dell’aggiudicazione – conclude Limatola – a seconda delle esigenze di bilancio della Provincia. Costerà presumibilmente 400-500mila euro». 

LEGGI ANCHE:

Diaccia, l’opposizione in Provincia: «Una balla mediatica»

Provincia, approvato l’atto per la Diaccia Botrona

La Diaccia Botrona è salva, la Provincia la ricompra

Diaccia Botrona, nessuna vendita. È e resterà pubblica

Nappi: «Vogliamo gestire tutta la Diaccia. L’acqua preoccupa»

Ambientalisti in allarme: venduta parte della Diaccia

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati